La sala di lettura monumentale, oggi nota come Aula Magna, venne aperta al pubblico nel 1756, intendendo con “pubblico” il ristretto numero di utenti che sapevano leggere e scrivere in latino.
Si accede alla sala tramite un ingresso sormontato dall’iscrizione «Amplificatori Maximo», appellativo di Papa Benedetto XIV.
L’ampia volta è sostenuta da quattro grandi colonne con capitelli corinzi. Le pareti sono rivestite dalla libreria in legno di noce, alla cui costruzione parteciparono celebri carpentieri bolognesi come Ercole Lelli, autore delle statue degli "Spellati" nel teatro anatomico dell’Archiginnasio.
La libreria fu costruita per essere funzionale: ogni aspetto in essa, inclusa la disposizione dei libri, ha lo scopo di agevolare la consultazione dei testi.
I libri sono suddivisi per argomenti, il cui nome è riportato in lettere dorate latine sopra le anse, e disposti dall’alto verso il basso in ordine di grandezza, con i testi più grandi e pesanti posti negli scaffali in basso, e quelli più piccoli e leggeri in alto.
Ogni spazio disponibile è stato utilizzato per riporvi dei libri: in vani nascosti nelle colonne decorative in legno, in scaffali ricavati nelle scale per accedere al ballatoio superiore e, inoltre, inserendo i libri in doppia fila.
La libreria è dotata di piani di appoggio, in quanto originariamente la sala era sprovvista di tavoli, aggiunti solo nel XX secolo.
La libreria è coronata da ventotto busti in terracotta, opere autografe di celebri scultori bolognesi quali Petronio Tadolini, Filippo Balugani e Filippo Scandellari, che raffigurano uomini illustri della cultura antica e medievale.
I volumi sono suddivisi per argomenti, incisi sopra agli scaffali: a sinistra, sotto i busti di uomini rappresentanti della gerarchia ecclesiastica (quali San Gregorio Magno, Mosè, Gregorio IX), i testi riguardanti la teologia; sul lato destro, sotto ai busti di rappresentanti del mondo laico, filosofi e scienziati (Omero, Cicerone, Archimede, Tolomeo, Ippocrate, Aristotele), sono collocati i volumi di altri argomenti.
Dal 1800 al 1930, l’Aula Magna è il luogo dove si svolgono le adunanze accademiche fino alla costruzione di una nuova aula; la sala viene così dotata di diversi tavoli, riportanti il logo BUB; quattro di questi tavoloni vengono riservati esclusivamente alle signore con l’apposizione di una targa.
L’aula perde la sua funzione di sala lettura nel 1990 quando vengono ampliati i locali e trasferiti i servizi della biblioteca nell’ala sud dell’edificio.