In oltre 40 anni di ricerche, Aldrovandi commissionò oltre 8 mila riproduzioni di piante, fiori, frutta, animali,  di cui sono rimaste oggi più di 2900 tavole acquarellate e a tempera, raccolte in 18 volumi conservati presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, oltre alle matrici per le xilografie. Agli artisti coinvolti nei suoi progetti, egli chiedeva che l’illustrazione fosse fatta copiando l’esemplare con realistica attenzione per ogni particolare: l’obiettivo principale era di creare uno strumento di studio mediante la raffigurazione di tutte le cose naturali, per rendere visibile ciò che non era possibile mostrare dal vero. Tra gli artisti che prestarono la loro opera ci furono Giovanni Neri, il più assiduo, Lorenzo Benini, Francesco di Mercurio Ligozzi, Passerotto Passerotti.

 

BUB, Ms. Aldrovandi, Tavole di piante, fiori e frutti, vol. 10, carta 24

 

Quelle raffigurazioni di piante, fiori, frutta, animali e mostri dipinte ad acquerello e a tempera, sono ciò che resta di una quantità di molto maggiore se alla metà degli anni ‘90 del Cinquecento, Aldrovandi calcolava di avere circa 8000 figure, tra tavole dipinte e matrici per le xilografie, figure che erano il risultato di oltre 40 anni di ricerche e, aspetto da non sottovalutare, di importanti investimenti economici.

Agli artisti coinvolti nei suoi progetti, egli chiedeva che l’illustrazione fosse fatta copiando l’esemplare con realistica attenzione per ogni particolare: l’obiettivo principale era di creare uno strumento di studio mediante la raffigurazione di tutte le cose naturali, per rendere visibile ciò che non era possibile mostrare dal vero.
L’immagine, quindi, veniva completata con le definizioni attribuite alle piante dai principali autori, classici e moderni, mentre la descrizione dell’esemplare serviva da elemento di raccordo tra l’antico e il nuovo.


La tavola del volume BUB, Ms. Aldrovandi, Tavole di piante, fiori e frutti, vol. 10 presenta le immagini della Anacamptis laxiflora e della Anacamptis pyramidalis, due delle orchidee spontanee più diffuse sul territorio bolognese.  La tavola della Ophrys sphegodes contenuta nel volume BUB, Ms. Aldrovandi, Tavole di piante, fiori e frutti, vol. 8 venne dipinta da Giovanni Neri, come si legge nel codice BUB, Ms. 47, che contiene l’elenco delle immagini a lui commissionate da Aldrovandi.

Giovanni Neri, o de’ Neri, è considerato da Aldrovandi come uno dei più preziosi collaboratori per la sua grande capacità di raffigurare le cose naturali, anche se - scrive lo studioso - “in fare altre cose non vale nulla”. Il pittore restò alle sue dipendenze dal 1558 al 1590, disegnando ed eseguendo a tempera o ad acquerello almeno 7000 figure, con un ritmo di lavoro di tre figure ogni cinque giorni.


Forse proprio questo pressante ritmo di lavoro gli impedì di raggiungere buoni livelli di esecuzione, che comunque non sarebbero mai stati paragonabili con quelli di Jacopo Ligozzi, pittore nato a Verona ma molto attivo a Firenze, presso la corte dei Medici, che Aldrovandi avrebbe tanto voluto tra i suoi collaboratori ma del quale poté avere alcune tavole solo grazie alla generosità di Francesco I e Ferdinando I de’ Medici.


Oltre Giovanni Neri sappiamo che prestarono la loro opera, tra gli altri, Lorenzo Benini, Francesco di Mercurio Ligozzi (cugino di Jacopo), Passerotto Passerotti.
I pittori dovevano dimostrare di essere specializzati nella raffigurazione di cose naturali e per questo dovevano rinunciare a uno stile personale. Veniva richiesto loro di essere disponibili a lavorare a tempo pieno, anche per migliorare la capacità di osservazione e di esecuzione dei dettagli, a seguire lo studioso nelle sue escursioni o a essere convocati per ritrarre piante appena colte, “perché essiccate - lui diceva - non si ponno dipingere”.


La presenza degli artisti che collaboravano con lui a vario titolo e di altri che frequentavano il suo Museo da tutta l’Europa indica come questo fosse considerato un centro di attrazione e, poi, di diffusione di una cultura sia scientifica sia artistico-figurativa.


L’esposizione dell’Ophrys sphegodes ci permette non solo di legare un manoscritto al pittore e alla sua opera, ma offre l’opportunità di mettere a confronto l’immagine di una pianta ‘viva’, sia pur dipinta, con l’esemplare essiccato conservato nel volume IV dell’Erbario secco, esposto nella teca dedicata.

Esplora le tavole acquerellate di Ulisse Aldrovandi digitalizzate.

Riferimenti bibliografici delle opere che costituiscono la sezione:

  • Orchidea acquatica, detta anche orchidea a fiori radi, galletto di palude, galletti

Cynosorchis species flore variegato parte inferna
Cynosorchis altera Dodon. n°.1
Anacamptis laxiflora Lam.


Orchidea piramidale
Cynorchis species flore toto purpureo.
Orchis delphinia seu Satyrion Apulei n°2
Anacamptis pyramidalis (L.) L.C.M. Rich.


sec. XVI
cartaceo
BUB, Ms. Aldrovandi, Tavole di piante, fiori e frutti, vol. 10, carta 24

 

  • Ofride verde-bruna detta anche ofride fior di ragno, fior ragno

Όρχις σεράπιαι έτερος (Orchis serapiai eteros)
Testiculus serapias
Orchis serapias
Testiculus mas minor
Testiculus serapias flore castaneo
Ophrys sphegodes Mill.


sec. XVI
cartaceo
BUB, Ms. Aldrovandi, Tavole di piante, fiori e frutti, vol. 8, carta 78

 

  • Orchidea sambucina

Palma Christi alpestri flore luteo n°1
Palma Christi minor flore Amethystino ad roseum tendente nullis insperso maculis n°2
Palma Christi alia alpestris flore uiolaceo inciso n°3
Dactylorhiza sambucina (L.) Soó

 

sec. XVI
cartaceo
BUB, Ms. Aldrovandi, Tavole di piante, fiori e frutti, vol. 4, carta 269