Non ci sono immagini di orchidee nella Dendrologia, l’opera dedicata alla scienza degli alberi, ma il volume può ugualmente chiudere il percorso dedicato a Scienza & bellezza. Dei tredici volumi della Historia naturalis, della Storia naturale, pensata e voluta da Aldrovandi, infatti, questo è l’unico interamente dedicato al mondo vegetale.
Stampato nel 1667, il libro contiene in realtà solo una parte delle ricerche avviate da Aldrovandi, che vennero riprese e completate per la pubblicazione da Ovidio Montalbani, custode del lascito aldrovandiano dal 1657 al 1671.
L’esposizione della Dendrologia offre l’opportunità di completare la storia degli scritti aldrovandiani. Aldrovandi cominciò a pubblicare i risultati delle sue ricerche molto tardi: lo studio, l’insegnamento ma anche l’allestimento del Museo e i progetti legati alle raffigurazioni delle cose naturali, l’avevano troppo coinvolto. Solo in tarda età si rese conto dell’importanza di stampare i risultati del suo lavoro e nel testamento affidò esplicitamente al Senato bolognese la pubblicazione delle opere che avrebbero concluso la sua Historia naturalis.
Tra il 1559 e il 1603 furono pubblicati i tre volumi sull’Ornitologia (Ornithologiae, hoc est de avibus historiae). Nel 1602 pubblicò lo studio sugli insetti (De animalibus insectis) e, pochi mesi dopo la sua morte, nel 1605, uscì l’opera dedicata agli animali senza sangue, come crostacei, molluschi e zoofiti (nome dato nel passato ad animali per lo più marini che, per la loro somiglianza morfologica con certi vegetali, erano ritenuti esseri intermedî tra piante e animali, se non addirittura vegetali (De reliquis animalibus exanguibus […] nempe de mollibus, crustaceis, testaceis, et zoophytis), A quest’ultima pubblicazione partecipò in modo significativo Johann Cornelius Uterwer (Giovanni Cornelio Uterverio) l’allievo prediletto del naturalista bolognese e suo successore nell’insegnamento di Storia naturale presso lo Studio di Bologna.
A Uterverio si deve la cura di altre opere aldrovandiane postume, cui collaborò anche lo scozzese Thomas Dempster. A Uterverio succedette Bartolomeo Ambrosini, custode della collezione di Aldrovandi in Palazzo Pubblico, il quale curò altre pubblicazioni tra cui la storia dei mostri, nel 1642 (Monstrorum historia, cum Paralipomena historiae omnium animalium) e del Musaeum metallicum (1648).
Riferimento bibliografico dell'opera che costituisce la sezione:
- MONTALBANI, OVIDIO
Dendrologiae naturalis scilicet arborum historiae libri duo sylua glandaria, acinosumq. pomarium vbi eruditiones omnium generum vna cum botanicis doctrinis ingenia quaecunque non parum iuuant, et oblectant
Bologna, Ferroni, 1667
BUB A.IV. H.III.11/12