Emilio Schuberth nel suo atelier. Roma, 15.11.1957

«La moda italiana negli anni Cinquanta era in piena costruzione. Sembra quasi che Rodrigo Pais vedesse qualcosa che ancora non era riconosciuto come sistema, ma che era nell’aria, nelle movenze, in certe posture dei corpi. Corpi che possono essere considerati anche come archivi di memorie e strumenti per riviverle. [...]

 

Possiamo considerare Pais un fotografo di moda? Forse non è la domanda corretta da porsi, anche perché lo stesso Pais, con ogni probabilità, risponderebbe negativamente. Ma non è questo il punto. Come abbiamo detto, la moda è un fenomeno sociale e culturale. Quello di Pais è uno sguardo antropologico che non separa la moda dal sociale, bensì trova connessioni tra fenomeni diversi anche attraverso la moda. È dunque uno sguardo originale ed efficace, benché indiretto, ma forse efficace proprio in quanto indiretto nel cogliere la rilevanza e la specificità di una moda italiana che nasce già internazionale nei suoi intrecci con il cinema e con
la politica del secondo dopoguerra. [...]

 

Mentre politica e cinema nell’opera di Pais sono stati indagati in profondità la moda è stata finora solo sfiorata. Ma basta uno sguardo all’opera di Pais per capire che è molto presente. Dal fenomeno delle sartorie a quello della moda aristocratica, il suo sguardo ci porta a rilevare la dimensione ampia che la moda italiana aveva, la sua rilevanza nella vita sociale, sia quotidiana che eccezionale. Tutto ciò è evidente negli scatti di Pais che sapeva riprendere magistralmente le pose dei divi, dei politici, dei sarti, i loro rituali, i momenti salienti, i cerimoniali. [...]

 

Mostrare il lavoro di Rodrigo Pais attraverso la lente della moda ha quindi un duplice scopo: da un lato offrire una prospettiva ancora poco esplorata della sua opera – dall’altro, attraverso i suoi scatti, confermare il valore sociale, culturale, rappresentativo e politico della moda italiana, presente sin dagli esordi nei decenni Cinquanta e Sessanta, seppure non ancora riconosciuto nella sua valenza antropopoietica. Il pur sottile distinguo tra moda e costume sfuma nel lavoro di Pais che riesce ad annodare i fili di una realtà complessa come quella italiana nei decenni del boom economico. [...]


Le immagini, gli abiti, gli sguardi sugli abiti sono parte di una recita sociale che segue una ben precisa sceneggiatura, seppure si sia stati tentati di celarla sotto l’etichetta del frivolo e di un passato più o meno remoto. Niente di più lontano dalla realtà, ed è proprio in questa straordinaria selezione d’archivio proposta dalla mostra che si possono trovare anche chiavi di lettura del nostro presente. Storie nelle storie, per così dire, che Pais registrava, contribuendo così a renderle eterne».

 

Simona Segre-Reinach, Le ragioni di una mostra 

in Rodrigo Pais, Sguardi sulla moda. Fotografie dagli anni Cinquanta, a cura di Guido Gambetta, Simona Segre-Reinach, Roma: Drago, 2022, pp. 11-14.