Pergamena; mm.285 x 201
Costituisce uno dei più antichi incunaboli editi a Roma fra gli ultimi anni Sessanta del Quattrocento e i primi anni Settanta (ca. 1472-1473) dello stesso secolo da gruppo di imprenditori ebrei romani che stamparono i primi libri ebraici della storia. Questi volumi tuttavia non recano né data né luogo di stampa ma sulla base di altri elementi siamo certi che furono stampati a Roma. Questo incunabolo è l’editio princeps dell’opera scritta da Maimonide per togliere dalle loro perplessità gli ebrei che leggevano le sue opere filosofiche traendone turbamento spirituale sulla loro fede.
L’esemplare della Biblioteca Universitaria appartenne del convento di San Salvatore di Bologna, dove giunse verso il Cinque o Seicento. In tale convento lo si ritenne erroneamente un manoscritto e continuò ad essere considerato tale quando pervenne in biblioteca nel 1796-97 con la prima soppressione napoleonica degli ordini religiosi, tanto che gli si diede un numero di catena e un timbro riservato ai manoscritti. Anche questo volume fu portato alla Biblioteca Nazionale di Parigi, dove un bibliotecario aggiunse correttamente, sotto la nota errata originale che si trattava invece di un antico incunabolo. Leonello Modona, ebreo di Cento, che fu bibliotecario alla BUB, nel 1890 ne catalogò per primo la piccola collezione di volumi a stampa ebraici e in quell’occasione lo ritenne correttamente un incunabolo e come tale compare in tutti i cataloghi a noi noti.
Nelle biblioteche del mondo se ne conservano circa una trentina di esemplari, ma tutti tirati su carta, mentre su pergamena risulta stampato, oltre al nostro prezioso esemplare, anche quello di Mosca.