Biblioteca Universitaria di Bologna, Ebraici; ms. 2208Pergamena; 400 x 330 mm; I-166-IV-I ff.; testo a 2 colonne; 25-27 linee; anno 1193; grafia quadrata ashkenazita, con vocali e accenti, e con masorah parva o note masoretiche nei libri fino a Neemia incluso, ma dal successivo libro delle Cronache la masora è assente.
Il codice faceva parte di una Bibbia ebraica in tre volumi, che vide e descrisse De Montfaucon nella sua visita a Bologna del 1700, ma degli altri due rimane alla BUB solo il ms. 2209, contenente i Profeti, mentre il primo volume, contenente il Pentateuco corredato dal Targum è andato perduto. Al f. 166v si trova una nota di committente e possessore Menaḥem ben Yehoṣadaq, e il colophon del copista che scrive; «Io, Yiṣḥaq ben Rabbi Ya‘aqov, ho copiato per Messer Menaḥem figlio del Signor Yehoṣadaq il Pentateuco con il Targum, i Profeti e gli Scritti e li ho portati a termine martedì 26 Adar [4]953 (= 2 marzo 1193). Dio conceda a lui e alla sua progenie di poterli leggere d’ora innanzi e per l’eternità». Il manoscritto costituisce uno dei più antichi codici della Bibbia ebraica copiati in occidente. Questa antichissima copia della Bibbia ebraica, originariamente in tre tomi, fu portata a Parigi da Napoleone, come attesta il timbro della Bibliothèque Nationale, e fece ritorno a Bologna dopo la Restaurazione antinapoleonica.