Il progetto, a cura della Biblioteca Universitaria di Bologna, prevede un intervento di riordino di due ragguardevoli fondi archivistici di recente acquisiti dalla Biblioteca: “Officina” e “Marcovigi - Pascoli”. Attraverso la creazione di indici, schede e di ogni strumento di natura catalografica e/o archivistica consentirà alla comunità degli studiosi di compiere ricerche, ampliando le conoscenze legate all’attività culturale svolta sul territorio dalla fine dell’Ottocento fino al secondo Novecento.

  • Il fondo archivistico Marcovigi è stato acquisito dalla Biblioteca Universitaria di Bologna nel 2023 grazie al fondamentale contributo della Regione Emilia-Romagna, nell'ambito del Piano Biblioteche 2023. Comprende testi poetici, disegni, fotografie, materiale a stampa e altra documentazione, oltre a tre buste di lettere inviate da Giovanni Pascoli a Raffaello Marcovigi e ai suoi familiari, la moglie Gina Gelmi e la figlia Clementina. Il carteggio, composto da oltre un centinaio di lettere e cartoline, copre un periodo che va dagli anni universitari del poeta fino alla sua morte nel 1912 e offre un prezioso spaccato del legame affettivo e intellettuale tra i corrispondenti. A queste si aggiunge un cospicuo numero di lettere scritte da Maria Pascoli dal 1912 al 1926 (e in misura minore da Ida e Raffaele Pascoli), che testimoniano la continuità del rapporto con l'amico avvocato anche dopo la scomparsa del poeta. 

  • Proveniente dall'archivio di Roberto Roversi, il fondo "Officina" è stato acquistato nel 2023 nell'ambito di una convenzione trilaterale fra Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e BUB. Di proprietà del Comune, è concesso in comodato alla Biblioteca per la conservazione, fruizione e valorizzazione del materiale. "Officina. Fascicolo bimestrale di poesia", fondata da Roversi insieme a Francesco Leonetti e Pier Paolo Pasolini, e pubblicata a Bologna tra il 1955 e il 1959, si distinse per il suo impegno critico e la volontà di rinnovare il linguaggio poetico italiano. Le carte, raccolte in una busta, comprendono manoscritti, dattiloscritti e bozze di autori quali Italo Calvino, Carlo Emilio Gadda, Mario Luzi, Pier Paolo Pasolini e Roberto Roversi, e documentano il clima creativo e le sperimentazioni che segnarono una stagione chiave della letteratura italiana del Novecento.