Considerata l’indagine storica svolta, si ricorre allo schema semplificato di una legatura rinascimentale.
I libri venivano consegnati in pacchi di fogli sciolti, così come lasciavano le tipografie. Ogni foglio stampato su entrambi i lati, reca un certo numero di pagine, in funzione del numero di volte in cui lo stesso è stato piegato.
- Il primo lavoro della legatoria consiste nel piegare, radunare e raffrontare i fogli per costituire un blocco completo, ordinato secondo la corretta sequenza delle pagine. Il blocco viene quindi battuto e pressato per mantenerlo piatto.
- I fogli così piegati sono quindi cuciti con uno spago attraverso la loro piega centrale su un certo numero di supporti, collocati ad angolo retto rispetto al dorso.
- Questa operazione è realizzata tramite il telaio. Generalmente in legno, è formato da un piano di lavoro con due montanti filettati sui quali si inserisce una traversa. I supporti della cucitura (spaghi, fettucce, strisce di cuoio ecc.) vengono mantenuti tesi agganciandoli alla base del telaio e alla traversa. Possono essere aggiunte a questo stadio, sempre tramite cucitura, le carte di guardia, fogli aggiuntivi protettivi collocati all'inizio e alla fine del blocco.
- Il risultato così ottenuto è un solido blocco, provvisto di fogli cuciti.
- Si inseriscono successivamente le estremità dei nervi nei supporti dei piatti.
- Il dorso viene battuto con un mazzuolo per ottenere la foggia arrotondata, precauzione funzionale destinata a prevenire la naturale tendenza del dorso a diventare concavo, rivolto verso l’interno quindi, specie laddove il peso del blocco sia eccessivo rispetto alla resistenza dei nervi.
- Il dorso è poi cosparso di materiale adesivo.
- In questa fase vengono rifilati i lati del blocco.
- Segue l’applicazione dei capitelli, necessari per rinforzare e proteggere la testa e il piede del dorso e anche ad ornare il volume. Sono realizzati avvolgendo un filo (canapa, lino, seta) attorno a un’anima, le cui estremità sono fissate ai nervi più vicini, in testa e al piede del dorso.
- Il libro è ora pronto per essere rivestito, normalmente con un lembo in cuoio che viene prima tagliato, applicato ai supporti, i cui rimbocchi sono quindi fatti aderire ai contropiatti.
- Il passo successivo riguarda la decorazione, realizzata a secco e/o a foglia d’oro, con rotelle, punzoni o placche.
- Il volume è approntato e decorato.
Materiali di copertura
- Bazzana: pelle di pecora conciata dalla grana tenera.
- Cuoio: pelle animale sottoposta a trattamenti di concia al tannino (composto vegetale) per renderla imputrescibile.
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Cuoio di capra: caratterizzato dalla superficie a placche dal margine irregolare, è la migliore pelle conciata per la legatura. Resistente, tinta con sostanze vegetali, si presta alla decorazione a foglia d’oro.
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Cuoio di vitello: dalla grana fine ottenuto con la pelle di bovini, è tanto compatto da offrire all’occhio la superficie liscia. Soggetto a screpolature, specie nella porzione più a rischio: le cerniere.
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Pelle di porco: conciata con allume che le conferiscono resistenza e aspetto e colore simili a quelli della pergamena. Fu utilizzata sin dal XIV e fino al XVIII secolo in area tedesca
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Pergamena: pelle animale sottoposta a particolari trattamenti. La pergamena non è sottoposta a concia con tannino: non è quindi cuoio. Dopo la macerazione nella calce, è messa ad essiccare su telaio che la sottopone a una tensione atta a provocare la distensione delle fibre, a conferirle rigidità e l’aspetto di un foglio di carta.
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Tessuto: manufatto realizzato tramite l’intreccio di fili perpendicolari tra di loro. È costituito da due elementi: l’ordito ossia l'insieme di fili tesi sul telaio, e la trama, unico filo che percorre da una parte all'altra l'ordito. Le biblioteche reali medievali vantavano un discreto numero di queste coperte, anche in quanto la concia del pellame poteva essere inadeguata.
Attrezzi per l'ornamento
Punzone: parte incisa di un ferro solitamente realizzato in bronzo (lega di rame e stagno). Se cavo, l’impronta sul materiale di copertura è in salienza rispetto alla superficie circostante; se in rilievo, essa è invece depressa. |
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Rotella: ferro costituito da un cilindro metallico di vario spessore sulla cui superficie curva è incisa in cavo o in rilievo la matrice di sottili filetti o di motivi ornamentali. |
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Schema di quattro rotelle: 1) a doppio filetto 2) a filetto semplice 3) tronca 4) ornata |
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Placca: lastra metallica ottenuta, sembra, per fusione, utilizzata nell’impressione di ornamenti sulle legature con l’ausilio di un torchio. |
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Paletta: ferro arcuato per la decorazione del dorso che facilita il lavoro ed evita il rischio che il ferro slitti sulla superficie arrotondata del dorso. |
Tecniche di decorazione
- Ornamento a secco: senza oro, impresso sul materiale di copertura con un ferro. Se troppo caldo, il ferro rischia di bruciarlo; se non è abbastanza caldo non imprimerà la decorazione con il necessario risalto.
- Ornamento a foglia d’oro con traccia: realizzato tramite le tracce precedentemente impresse sulla coperta tramite il punzone riscaldato, operazione ripetuta sulla foglia d’oro applicata che lascia trasparire i disegni: sotto l’effetto della pressione e del calore, l’appretto utilizzato trattiene l’oro che entra in contatto con il disegno a rilievo dei ferri.
- Ornamento a foglia d’oro senza traccia: s’imprime il ferro direttamente sulla foglia d’oro applicata sul materiale apprettato.
- Ornamento a secco e a foglia d’oro con e senza traccia: riguarda il congiunto utilizzo delle tecniche precedenti.