Alighieri, Dante. Divina Commedia, frammentario
XIV secolo, ultimo quarto, con chiose latine e volgari dei secoli XIV e XV
Biblioteca Universitaria di Bologna, BUB Ms.4091, cc.64v-65r
Manoscritto membranaceo (cc. 1r-183v)

Commedia, testo lacunoso. Bastarda su base cancelleresca; varie mani coeve.

Iniziali dei canti filigranate alternatamente in rosso con fregi azzurri e in azzurro con fregi rossi. Rubriche in rosso.
Legatura di restauro in mezza pelle ed assi in legno, con quattro bindelle.
Il codice già nella seconda metà del sec. XIX versava in pessimo stato di conservazione. Le pergamene presentavano macchie violacee talmente diffuse che il supporto, in alcune parti, aveva l’aspetto di una pergamena purpurea.
Restaurato intorno al 1968 presso il Gabinetto di restauro del libro di Praglia.
Appartenne ad Ercole Bottrigari (1531-1612), uomo di vasta cultura, di nobile famiglia bolognese, che intrattenne rapporti con celebri letterati, tra i quali Torquato Tasso. Famoso per il suo museo di strumenti di matematica e di libri di ogni genere, visitato anche dall’imperatore Rodolfo II che avrebbe voluto comprare tutto il Museo. Una parte dei manoscritti di Bottrigari pervenne alla biblioteca dell’Istituto delle Scienze.

 

Alighieri, Dante. Divina Commedia con chiose in volgare (Dante Lambertino)
Area bolognese, XIV secolo, seconda metà
Biblioteca Universitaria di Bologna, BUB Ms.589, cc.68v-69r
Manoscritto membranaceo (cc. 1r-203v)
Commedia con rubriche volgari brevi e glosse dal Lana per le prime due cantiche. Alcune chiose dell’Anonimo latino e varianti marginali.
Testo su una colonna; rigatura a secco. Littera textualis di unica mano; nelle glosse lanee si riconoscono cinque mani.
Le carte che contengono l’incipit delle cantiche sono miniate. Le iniziali di canto sono filigranate e le rubriche all’inizio di ogni canto sono rosse.
A carta 69r l’incipit del Purgatorio presenta un’iniziale foliata e un fregio sul lato sinistro e nel margine inferiore. Immediatamente sotto il testo due rettangoli in cornice bicolore di diversa grandezza: a sinistra Catone con la barba bianca e le mani alzate in segno di saluto, alle spalle la montagna del Purgatorio, a destra Virgilio e Dante dentro la «navicella» a due vele che muove verso Catone.
Legatura di restauro rigida in pelle con quattro fermagli in metallo e bindelle in pelle; fregi e cornici a secco.
Nel 1755 pervenne alla Biblioteca dell’Istituto delle Scienze insieme all’intera libreria di Papa Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini (1675-1758), da cui il nome di Codice o Dante Lambertino.
A inizio Novecento sul piatto anteriore della legatura «in tutta bazzana» era presente un’etichetta con il numero «194», probabilmente risalente al catalogo della mostra dantesca del 1865.

 

Alighieri, Pietro. Commento di Pietro di Dante alla Divina Commedia
XIV secolo, metà
Biblioteca Universitaria di Bologna, BUB Ms.1638, cc.167v-168r
Manoscritto cartaceo (cc. 1r-178r)
Prima redazione del Commento di Pietro di Dante alla Commedia, incompleto.
Bastarda su base cancelleresca; si individuano cinque mani.
Il codice è interamente scritto con inchiostro nero. I titoli dei commenti ai singoli canti sono scritti in nero, nello stesso carattere del testo, così come il breve titolo iniziale.
Legatura in pergamena rigida, quattro nervi passanti e cinque nervi sul dorso.
A carta 168r figura a penna e matita: guerriero con celata e corazza, girato a destra, nella mano destra porta la spada sguainata e nella sinistra lo scudo; a carta 176v figura forse di angelo a penna e matita. Entrambe le figure, forse di mano di un antico possessore, recano un nimbo realizzato a penna, probabilmente posteriore.