STATO PONTIFICIO – FRANCOIS I <re di Francia> Concordata inter sanctissimum Dominum nostrum Papam Leonem decimum christianissimum Dominum nostrum Regem Franciscum huius nominis primum
Parigi, Durand Gerlier, 1520
BUB, A.M.A.II.20/1

Cuoio di capra bruno su quadranti in cartone decorato a secco e in oro. Filetti concentrici. Cornice caratterizzata da palmette alternativamente rovesciate; fregio pieno di gusto aldino negli angoli, ripetuti nel campo. Trifogli stilizzati nei rettangoli circostanti lo specchio. Negli angoli interni gli acronimi «R S R N» entro arco di punte. Cartella centrale circolare munita del titolo ai piatti. Tracce di quattro coppie di lacci in velluto blu. Capitelli muniti di anima circolare avvolta da fili in canapa e in lino blu. Cucitura su tre nervi rilevati. Indorsatura realizzata tramite alette orizzontali cartacee. Rimbocchi discretamente rifilati. Carte di guardia bianche. Tagli dorati. Stato di conservazione: mediocre. Screpolature e spellature al materiale di copertura, parzialmente scomparso al dorso. Cerniera indebolita al piatto anteriore. Angoli ricurvi.

L’impianto ornamentale caratterizzato da coppia di rettangoli ornati in testa e al piede dello specchio, i motivi di gusto aldino, il decoro della cornice, di gusto veneziano, pure ripreso in produzioni bolognesi coeve, consentono di attribuire la legatura al secondo quarto del XVI secolo, eseguita a Roma.

 

PLATINA <il>, In hoc volumine hec continentur. Platyne de vitis maxi. ponti. historia periocunda
Venezia, Filippo <1.> Pinzi, 1511
BUB, A.M.FF.VII.27

Cuoio di bazzana marrone su quadranti in cartone decorato a secco e in lega d’oro. Fasci di filetti. Coppia di cornici caratterizzate da arabeschi. In testa al piatto anteriore il nome dell’autore. Fregio di gusto orientaleggiante negli angoli interni dello specchio (ripresi addossati quattro volte nella cartella circolare centrale) entro due rettangoli provvisti di fregi di gusto aldino. Tracce di quattro lacci. Capitelli, indorsatura, rimbocchi e carte di guardia rinnovati. Cucitura su quattro nervi rilevati. Tagli rustici; al piede il titolo dell’opera e il nome dell’autore manoscritti. Stato di conservazione: discreto. Materiale di copertura originale al dorso e fiore scomparsi. Restauro Pietro Gozzi, 1972, Modena.

L’impianto ornamentale caratterizzato dallo specchio entro due rettangoli ornati, alcuni fregi e le note tipografiche inducono ad assegnare la legatura al primo quarto del XVI secolo, eseguita a Roma. In evidenza le cornici ad arabeschi che testimoniano il gusto veneto giunto sino nell’Urbe e la scritta al taglio di piede a suggerire la collocazione a piatto del volume nella teca.

 

 

FISHER, JOHN <santo>, De veritate corporis et sanguinis Christi in eucharistia
Colonia, Peter Quentel, 1527
BUB, A.M.SS.VII.23

Cuoio di bazzana bruno su quadranti in cartone decorato a secco e in lega d’oro. Motivo pieno aldino negli angoli esterni della cornice caratterizzata da fogliami entro anfore; fregio di gusto orientaleggiante entro coppia di nodi su sfondo losangato. Tracce di quattro coppie di lacci in pelle allumata. Capitelli a doppia anima muniti di anima circolare avvolta da fili in canapa e in seta rosa (residui). Cucitura su tre doppi nervi in canapa alternati a quattro apparenti tratteggiati. Indorsatura realizzata tramite alette orizzontali cartacee. Rimbocchi rifilati senza particolare cura. Carte di guardia bianche. Tagli rustici; al piede, il titolo dell’opera manoscritto. Stato di conservazione: mediocre. Fiore e materiale di copertura in parte scomparso. Angoli ricurvi.

I fregi e le note tipografiche inducono ad assegnare la legatura al secondo quarto del XVI secolo, eseguita a Roma da Paolo di Bernardino de Banchelis, cartaio, libraio, legatore, la cui bottega è attiva dalla fine del XV secolo al 1540 circa; almeno 25 gli esemplari censiti escluso quello presentato. In evidenza la cucitura su tre doppi nervi in canapa alternati a quattro apparenti propri delle produzioni rinascimentali italiane e il titolo dell’opera manoscritto al taglio di piede a testimoniare la collocazione del volume a piatto nella teca.