Tutto ebbe inizio il 30 dicembre del 1956 in via dei Taurini 19 a Roma. Quel giorno, alla presenza di numerosi membri del Partito Comunista Italiano, si inaugurò lo Stabilimento Tipografico G.A.T.E. e si stampò la prima copia del quotidiano «l’Unità», prima prodotto nello Stabilimento Tipografico U.E.S.I.S.A. in via IV Novembre a poche centinaia di metri da via delle Botteghe Oscure.
Una redazione di una cinquantina di persone, tutti ragazzi venuti dall'antifascismo, giovani intellettuali che avevano imparato insieme a fare i giornalisti. Maestro riconosciuto Pietro Ingrao. I loro nomi: Maurizio Ferrara, Luigi Pintor, Alberto Jacoviello, Alessandro Curzi, Bruno Schacherl, Aggeo e Arminio Savioli, Luca Pavolini, Giuseppe Boffa, Mario Pirani e altri che si aggiungeranno nel tempo. Passavano 14 ore insieme: dentro il palazzo di via dei Taurini c’era persino il barbiere. Tornavano a casa alle due-tre di mattina, accompagnati da un camioncino del giornale. «Ingrao - racconta Maurizio Ferrara - aspettava la mezzanotte, controllava la prima edizione, contava i refusi e convocava subito una riunione. Era attento sino alla pignoleria... E noi restavamo 11 con lui, stanchi morti.»
Gabriella Mecucci, Quelli di via dei Taurini, «l’Unità», Anno 41 nuova serie n. 31, 10 agosto 1992, p. 9
I luoghi e gli spazi non sono solo contenitori di attività o posti di lavoro ma raccontano storie di vita e questo palazzo, moderno e con ampi spazi open space posto nel cuore del quartiere di San Lorenzo, mostra fin da subito tutte le caratteristiche per essere un crocevia di intense relazioni e forti passioni.
Una delle tante testimonianze di grande coinvolgimento si manifestò la notte tra il 20 e il 21 maggio del 1968 quando l'edificio di via dei Taurini 19 si trasformò in avamposto in attesa dei risultati ufficiali delle elezioni politiche avvenute i due giorni precedenti. Una folta folla si creò all'ingresso della redazione in attesa delle prime copie del giornale e l'allora segretario del Partito Comunista Italiano Luigi Longo annunciò i risultati dal balcone de «l’Unità» passando poi alla redazione per un brindisi di festeggiamento assieme ai giornalisti e altri colleghi di partito come Luigi Longo, Gian Carlo Pajetta, Enrico Berlinguer e Giorgio Amendola.