Collocazione: A.V.X.XVI.11

Descrizione bibliografica

Apollonius Dyscolus, De constructione Magni Basilij. De grammatica exercitatione, Florentiae, in aedibus Philppi Iuntae Florentini bibliopolae, 1515, 162x96x26 mm.

Descrizione della legatura

Cuoio di capra bruno su assi lignee decorato a secco e in oro. Filetti concentrici parzialmente collegati agli angoli. Cornice caratterizzata da viticci. Foglia d’edera negli angoli interni dello specchio. Cartella centrale costituita da due quadrangoli incrociati entro rosette a cinque doppi lobi e foglie d’edera a delimitare il nome dell’autore al piatto anteriore e il fregio mamelucco a quello posteriore. Tracce di quattro fermagli costituiti da altrettanti tenoni in ottone inseriti nei labbri del piatto anteriore e da due paia di trecce in cuoio bruno assicurate a quello posteriore. Etichetta cartacea in testa al dorso liscio recante il nome dell’autore e il titolo dell’opera manoscritti. Capitelli costituiti da doppia anima circolare avvolta da fili in seta aranciata e verde. Cucitura su tre nervi. Indorsatura realizzata tramite aletta verticale cartacea. Labbri scanalati. Rimbocchi rifilati senza particolare cura. Carte di guardia bianche. Tagli rustici dipinti in policromia. Stato di conservazione: discreto. Marginali spellature al materiale di copertura e mancanze ai supporti lignei. Piatto anteriore in fase di distacco dal blocco.

Legatore

Bocchi, secondo legatore di Achille (1508 (?)-1539, Bologna)

Commento alla legatura

Il cuoio bruno, i motivi e le note tipografiche inducono ad assegnare la legatura pubblicata al primo (?) quarto del XVI secolo, eseguita a Bologna dal secondo legatore di Achille Bocchi (1508 (?) -1539 circa) connotato secondo l’umanista e committente felsineo Achille Bocchi vissuto tra il 1488 e il 1562, noto per la sua storia di Bologna fino al 1263, pubblicata tra il 1517 e il 1551, del quale questa Istituzione custodisce alcuni esemplari.

Dopo il 1522, questo committente si rivolge ad un secondo legatore (il primo attivo dal 1517 al 1522 circa [una decina le legature note] il cui breve periodo di attività potrebbe essere riferibile alla scomparsa a causa delle frequenti epidemie pestilenziali in quel tempo). Si tratta anche di un libraio dalla cospicua produzione.

I riquadri differiscono secondo tre tipologie:

  1. il titolo è incluso nel cartiglio in foggia di losanga costituito da fogliami forati;
  2. la cornice a disegni geometrici quale quella presentata;
  3. titolo contenuto entro doppio cerchio a filetti.

Caratteristica la Fortuna al centro del cartiglio centrale a foglie bucate affine a quello pure adottato da un altro artigiano petroniano, il legatore alla vignetta (1525 circa- 1545). In evidenza il particolare genere di legatura alla greca e i tagli dipinti.