Collocazione: A.V.T.XIII.33

Descrizione bibliografica

Caviceo, Iacobo, Il peregrino di M. Iacobo Cauiceo da Parma nuouamente reuisto, 1533, 166x95x30 mm.

Descrizione della legatura

Cuoio di capra bruno su quadranti in cartone decorato a secco e in oro. Filetti concentrici. Il titolo dell’opera in testa al piatto anteriore, Foglia cuoriforme piena negli angoli esterni della cornice dorata. Tracce di due coppie di bindelle. Scompartimenti ornati con ghiande entro steli fogliati mossi. Capitelli muniti di anima circolare avvolta da fili in canapa. Cucitura su tre nervi alternati a quattro verosimilmente apparenti. Indorsatura realizzata tramite aletta verticale cartacea di recupero. Rimbocchi rifilati senza particolare cura. Carte di guardia bianche. Tagli blu. Stato di conservazione: mediocre. Materiale di copertura parzialmente scomparso in testa e al piede del dorso. Cerniere particolarmente indebolite. Angoli ricurvi.

Legatore

Venezianischer Fugger-Meister (XVI secolo, Venezia)

Commento alla legatura

L’impianto ornamentale , che ricorda pure quello adottato dal legatore veneziano Andrea di Lorenzo attivo tra il 1520 e il 1550 circa, i fregi e le note tipografiche inducono ad assegnare la legatura al secondo quarto del XVI secolo, eseguita a Venezia dal Venezianischer Fugger-Meister o Maestro veneziano dei Fugger, connotazione attribuita dalla studiosa tedesca Ilse Schunke all’ignoto legatore veneziano attivo nel periodo 1535-1560 circa, derivato da quello dei banchieri e bibliofili tedeschi Fugger. In evidenza i lacci, i nervi funzionali alternati a quelli verosimilmente apparenti, l’indorsatura realizzata tramite aletta di recupero e i tagli blu.

 

Venezianischer Fugger-Meister o Maestro veneziano dei Fugger

Questo atelier viene altresì designato con riferimento all’altro influente bibliofilo cliente, il cardinale de Granvelle e, più recentemente, con il soprannome di Apple binder attribuito dalla studiosa Mirjam Foot per il caratteristico ferro a forma di mela che compare nelle legature.

Con il Maestro del ramo di rosa e il legatore Andrea di Lorenzo o Mendoza binder, partecipa all’evoluzione dello schema ornamentale delle legature veneziane cinquecentesche verso una composizione più varia, in cui ha maggior rilievo il campo centrale rispetto alla cornice.

Le legature, inizialmente eseguite su un gruppo di edizioni aldine, sono caratterizzate da una marcata sobrietà ed eleganza; in una serie successiva realizzata per un gruppo di manoscritti greci, lo stesso legatore impiega prevalentemente uno schema a rombo intersecato da una cornice rettangolare.

Nel gruppo più tardivo, in un decoro più ricco e più libero, adotta le cornici arcuate, degli ampi riquadri muniti di arabeschi, delle cartelle centrali a filetti curvi e delle placche munite della mela, talvolta del simbolo di Cupido o della Fortuna al centro dei piatti.

Lo studioso Anthony Hobson ha presentato una lista di circa 120 legature attribuite a questa bottega, esclusa quella proposta.