Collocazione: A.V.R.IX.7

Descrizione bibliografica

Terentius Afer, Publius, P. Terentii Comoediae sex, tum ex Donati commentariis, tum ex optimorum, praesertim veterum, exemplarium collatione, diligentius quam vnquam antehac, emendatae. Aelii Donati, ... aliorumque veterum in easdem, quicunque extant, commentarii ex veteri codice manu descripto, Graecis etiam repositis, accurate castigati. Calphurnii in tertiam comoediam doctissima interpretatio. Indicata sunt diligentius carminum genera, & in his incidentes difficultates, correcta quaedam & consulum nomina, idque studio & opera Des. Erasmi Roterodami, ... Eorum, quae in commentariis sparsim annotata sunt, index amplissimus, Parisiis : ex officina Roberti Stephani typographi regii, 1541 (Parisiis : excudebat Robertus Stephanus Hebraicorum et Latinarum literarum typographus regius, 1542 IIII Idus Ianuarii \10.I!), 24x162x48 mm.

Descrizione della legatura

Cuoio di bazzana oliva su quadranti in cartone decorato a secco e in lega d’oro. Cornici concentriche. Fregi fitomorfi accantonati. Il nome dell’autore in testa al piatto anteriore; sottostante coppia di fregi orientaleggianti addossati. Tracce di due coppie di lacci in seta verde e rosa. Il nome dell’autore e del tipografo entro l’etichetta cartacea al secondo scompartimento del dorso. Capitelli muniti di anima circolare avvolta da fili in seta rosa e azzurra. Cucitura su tre nervi alternati a quattro apparenti tratteggiati. Indorsatura realizzata tramite alette orizzontali cartacee. Rimbocchi rifilati senza particolare cura. Carte di guardia bianche. Tagli rustici. Stato di conservazione: mediocre. Spellature al materiale di copertura dalla tonalità scolorita lungo il dorso, ivi parzialmente scomparso in testa.

Legatore

Mastro Luigi (1535-1570, Roma)

Commento alla legatura

Se i nervi alternati a cuciture apparenti, le quattro coppie di lacci in seta e le note tipografiche propongono di assegnare la legatura al secondo quarto del XVI secolo, i fregi paiono riferibili ad un lavoro del legatore vaticano Mastro Luigi. In evidenza i tagli rustici.

 

Maestro delle moresche

Luigi De Gradi questo il suo vero nome, fu uno dei tre importanti legatori vaticani rinascimentali, attivo dal 1535 al 1570 circa. A partire dal 1540 lavorò per il pontefice Paolo III Farnese e per i suoi parenti, il cardinale Alessandro e Ranuccio, ma anche per dignitari della corte pontificia. Intorno al 1545 eseguì per il bibliofilo Giovanni Battista Grimaldi una quarantina di legature a placchetta, conosciute sotto il nome di Canevari, dalla semplice ma elegante impostazione stilistica. Tipici fregi di Mastro Luigi sono lo Julius’ III tool o ferro a staffa il Dante's tool a forma di chiavistello, il Cardinal d'Este's tool, il Twin feathers tool o ferro delle due piume; e ancora: una spirale, una piccola foglia d’acero, un minuscolo triangolo, caratteri tipografici. Una sua caratteristica è la decorazione in argento, talvolta associata a quella in oro. Nell’ultimo periodo dell'attività, sotto i papati di Pio IV e Pio V, Mastro Luigi arricchì progressivamente il suo stile decorativo: nella seconda metà del secolo privilegiò sempre più una decorazione complessa, tendente a colmare l’intero campo. Suoi manufatti sono conservati presso le seguenti biblioteche: Apostolica Vaticana, Città del Vaticano (censite 29), Bibliothèque nationale de France, Parigi (4), Braidense, Milano (1), British Library, Londra (2), Casanatense, Roma (3), John Rylands University Library, Manchester (3), Trivulziana, Milano (2), Wittockiana, Bruxelles (1).