Collocazione: A.M.E.V.14

Descrizione bibliografica

Chytraeus, David <1531-1600>, Dauidis Chytraei ... Saxonia, ab anno Christi 1500. vsque ad annum 1600, Nunc tertiùm recognita, & integri decennij accessione ad praesentem usque 1611. annum continuata. Additi sunt indices personarum & rerum maximè memorabilium copiosi, Lipsiae : sumtibus Henningi Grosii senioris bibliop., 1611 (Lipsiae : sumtibus Henningi Grosii senioris : excudebat Laurentius Cober : typis Tobiae Beyeri, 1611), 340x201x90 mm

Descrizione della legatura

Cuoio di vitello marmorizzato marrone su quadranti in cartone decorato in oro. Cornice a due filetti. Armi (100x60 mm) provviste al piede dell’iscrizione «NON EST MORTALE QUOD OPTO», riferibili a Paul Pétau (1668-1713). Capitelli muniti di doppia anima circolare avvolta da fili in seta azzurri e rosa, in fase di distacco al piede. Cucitura su sei nervi rilevati. Scompartimenti del dorso riquadrati. Nel secondo, il cognome dell’autore e il titolo dell’opera; monogrammi complessi (P E T A V) e armi cimate in quelli residui. Indorsatura realizzata tramite aletta in foggia di trapezio. Rimbocchi rifilati senza particolare cura. Carte di guardia bianche. Tagli rustici e rossi. Stato di conservazione: mediocre. Angoli ricurvi. Piatti in fase di distacco causato dal rilevante peso del blocco.

Commento alla legatura

Le alette in foggia di trapezio e le note tipografiche inducono ad assegnare la legatura alla prima metà del XVII secolo, eseguita in Francia. In evidenza i simboli del possessore impressi in epoca posteriore al confezionamento del manufatto considerata la diversa tonalità della doratura rispetto a quella circostante e i capitelli ancora vividi, in posizione protetta al piede. Paul Petau, consigliere del parlamento di Parigi, possessore di una libreria costituita da oltre 1000 manoscritti latini e francesi e di un ricco gabinetto di medaglie, ereditati dal figlio Alessandro, succedutogli nella medesima carica. Alla scomparsa, i manoscritti furono acquistati dalla regina Cristina di Svezia che li donò al Vaticano e i testa a stampa venduti nel 1722 all’Aia. Nel frattempo diversi volumi della collezione sono pervenuti alla biblioteca nazionale di Francia a Parigi. La biblioteca civica di Ginevra possiede un volume provvisto delle medesime armi.