La Biblioteca possiede circa 1.400.000 volumi e materiali non librari, di cui:   

  • 12.875 manoscritti                                                                                                 
  • 1.021 incunaboli     
  • 14.950 cinquecentine
  • 3.454 matrici lignee  
  • 313.304 opuscoli   
  • 798 periodici correnti SOL (di cui  670 su ACNP)
  • 10.600 titoli di periodici    
  • circa 18.700 materiale grafico (stampe, disegni, fotografie) 
  • circa 77.500 microformati 


Fondi speciali

 

Ai nuclei storici della Biblioteca si aggiunsero, nel corso dell’Ottocento e del Novecento, importanti doni, lasciti e acquisti di fondi speciali: nel 1857, la libreria poliglotta del cardinale Giuseppe Gaspare Mezzofanti, acquistata da Pio IX per 2.000 scudi, venne donata alla Biblioteca.

Soprattutto nei primi tre decenni del Novecento entrarono a far parte del patrimonio (per lascito o acquisto da parte del Ministero dell'educazione nazionale) le librerie private di studiosi e professori legati all'ateneo bolognese:

  • la biblioteca di Alfredo Trombetti (1866-1929), accademico d'Italia, professore di filologia semitica e di glottologia, ricca di oltre 2.000 opere di argomento linguistico e ideale complemento della raccolta del Mezzofanti;
  • la biblioteca di Pietro Toldo (1860-1926), comprendente 2.500 volumi di letteratura francese e comparata;
  • la biblioteca di Vittorio Puntoni (1859-1926), grecista, socio nazionale dei Lincei, senatore, con oltre 1.000 volumi e 2.000 opuscoli di filologia classica e di lingue antiche;
  • il fondo Cesare Taruffi (1821-1902) di teratologia e anatomia patologica;
  • la libreria di Salvatore Fragapane (1868-1910) dedicata alla filosofia del diritto e alle scienze sociali;
  • e i fondi Tambroni, Perozzi, Pirani, Brugnoli, per citare solo i più importanti.

Nel 1935 la Biblioteca acquisì l'archivio di Pietro Ellero (1833-1933), professore di diritto e procedura penale.

Il fondo denominato Biblioteca Militare, già appartenente al Presidio militare di Bologna, comprende 7.000 volumi ed opuscoli.

Tra i fondi pervenuti, nel dopoguerra, come contributo alla ricostruzione delle biblioteche danneggiate dal conflitto, segnaliamo la Libreria americana, offerta dall'U.S.I.S. di Bologna e composta di oltre un migliaio di moderni trattati scientifici, e il dono dell'American Book Center for war devastated Libraries, composto di 1.417 opere.

Ultimo, in ordine di tempo, è il fondo Romeo Ballardini, l'architetto che negli anni '90 progettò i nuovi spazi della biblioteca: 600 opere di architettura, urbanistica, storia dell'arte.

 

Biblioteca professionale, Sezione studi locali, raccolta Guerra delle Nazioni

 

La sezione di letteratura professionale, costituita nel 1982-83, anche su impulso della Commissione biblioteche UNIBO,  contiene circa 5.000 fra monografie e periodici dedicati alla biblioteconomia, teoria e storia della bibliografia, storia delle biblioteche, storia del libro, storia della stampa, editoria, museologia, documentazione e informatica bibliotecaria. Sono escluse dalla sezione i repertori e le opere storiche che costituiscono apparato strumentale della Sala Collezioni speciali e della Consultazione bibliografica. L’ordinamento dei volumi segue lo schema di classificazione decimale Dewey.

La sezione di studi locali, che prese forma negli anni ’20 del Novecento, comprende opere di rilievo (repertori, monografie e seriali), che hanno come riferimento l’ambito della regione Emilia-Romagna e le singole province , con particolare riguardo alla città di Bologna. La sezione, che conta circa 7.500 volumi, è ordinata e strutturata secondo la classificazione decimale Dewey, completata dalle sigle dei comuni più importanti.

La Raccolta bibliografica della Guerra delle Nazioni, fra i fondi speciali moderni, riveste un particolare valore storico e documentario: formata e organizzata da Giuseppe Fumagalli, bibliotecario dal 1913 al 1920, e accresciuta in seguito attraverso acquisti, doni, scambi, comprende oggi più di 4.000 volumi e 6.000 opuscoli e numerose pubblicazioni minori o "curiosità bibliografiche", quali manifesti, cartoline, bandi, diari, tutti relativi alla prima guerra mondiale: essa è considerata la prima fra le collezioni del genere presenti in biblioteche italiane e una fra le più importanti in Europa. La raccolta, anche relativamente ai carteggi, è stata costantemente incrementata.