1973: Rivolte al carcere di Rebibbia: intervento da parte di carabinieri. Roma, 1973

Il 1973 si apre con la morte di due studenti a Milano e a Napoli. Lo studente Roberto Franceschi è colpito alla nuca da un proiettile esploso da un agente di polizia durante una manifestazione a Milano, mentre lo studente Vincenzo Caporale è ferito da un candelotto durante un corteo. Sempre nella città di Milano, durante uno scontro tra le forze dell’ordine e i militanti del Movimento sociale italiano, muore colpito da una bomba la guardia Antonio Marino.

Ad aprile muoiono, durante un attentato incendiario, i fratelli Virgilio e Stefano Mattei figli del segretario della sezione dell'Msi di Primavalle.

Il mese seguente dinnanzi alla questura di Milano un militante di estrema destra lancia una bomba tra la folla in una manifestazione commemorativa a Luigi Calabresi: rimangono uccise quattro persone e ferite circa cinquanta.

L’anno è inoltre segnato dal crescente utilizzo del sequestro di persona come strumento di intimidazione e propaganda attuato dalle organizzazioni eversive. Le azioni delle Br si intensificano con i sequestri di Bruno Labate, Michele Mincuzzi, Ettore Amerio.

L’anno termina con l’attentato all'aeroporto di Fiumicino da parte di un commando palestinese. Le vittime sono trenta, di cui quattro italiani.

Il 1973 è un anno decisivo per il movimento dei diritti dei detenuti. Si registrano numerose rivolte legate alle richieste di riforma del codice che regola le condizioni e i diritti dei carcerati. A Roma, si fanno pressanti le rivolte all'interno delle carceri di Regina Coeli e di Rebibbia: i detenuti appiccano incendi e salgono sui tetti in segno di protesta.