Il Rotulo 24 del Fondo Marsili, annotato sul verso come Tabula Chorographica Armenica, è una straordinaria mappa della Chiesa armena rinvenuta nel 1991 nei depositi della Biblioteca durante i lavori preparatori di una mostra cartografica (Esplorazioni in Biblioteca, ottobre-novembre 1991).
Realizzata su 16 fogli di carta incollati su tela, la Mappa, caratterizzata da imponenti dimensioni (cm 358 x 120), è costellata da disegni colorati ad acquerello e da didascalie in armeno relative a centinaia di monasteri, chiese, eremi, santuari e luoghi di culto ripartiti secondo le quattro circoscrizioni o catolicosati esistenti all’epoca della sua realizzazione (Ēǰmiacin, Sis, Van e Ganjasar). Grazie all’accurato studio di Gabriella Uluhogian, che nel 2000 ne pubblicò integralmente il testo insieme alla traduzione italiana (Un’antica mappa dell’Armenia. Monasteri e santuari dal I al XVII secolo, Ravenna 2000), al manufatto è stata restituita la sua identità e la sua storia.
La Mappa fu realizzata a Costantinopoli nel 1691 dal dotto armeno Eremia Čelebi K‘ēōmiwrčean e da suo figlio, Tēr Małak‘ia, su richiesta del conte bolognese Luigi Ferdinando Marsili, come riferisce la lunga didascalia posta in basso a destra del documento, contenente non solo la data, il nome del committente e quello degli esecutori, ma anche le istruzioni circa la sua lettura, come l’uso dei colori per distinguere i diversi catolicosati o i simboli impiegati, ad esempio il ramo di ulivo per indicare gli eremi maschili o di palma per quelli femminili.
Dell’esistenza della Mappa erano a conoscenza gli studiosi armeni sin dalla fine del Settecento, ma essa fu cercata inutilmente a Vienna, dal momento che si sapeva che K‘ēōmiwrčean l’aveva realizzata per l’“ambasciatore d’Austria”, incarico ricoperto allora dal Marsili in missione nella capitale ottomana: in realtà, la patria di quel diplomatico era Bologna, città nella quale la Mappa è riemersa dopo esattamente trecento anni di oblio.
La digitalizzazione dei grandi e grandissimi formati del Fondo Marsili è stata eseguita da Haltadefinizione (link: https://www.haltadefinizione.com/it/) nell'estate del 2022, nell'ambito del progetto "Il Museo Luigi Ferdinando Marsili", cofinanziato dalla Fondazione Carisbo tramite il bando «Rigeneriamo», edizione 2021.