CONCILIO DI TRENTO <1545-1563>, Canones, et decreta Concilii Tridentini
Roma, Paolo Manuzio 1564
BUB, Raro.D.61

Cuoio di capra rosso su quadranti in cartone decorato a secco e in oro. Filetti concentrici. Cornice a due filetti Aquila bicipite coronata ad ali patenti e motivo fitomorfo forato negli angoli. Cartella centrale provvista del Crocefisso al piatto anteriore e della Madonna con il Bambino a quello posteriore entro due motivo ad arabesco addossati, affiancati dal titolo dell’opera. Tracce di quattro coppie di lacci. Titolo dell’opera abbreviato longitudinale lungo il dorso. Capitelli in canapa. Cucitura su tre nervi rilevati. Indorsatura, rimbocchi, carte di guardia (parzialmente) rifatte. Labbri muti. Tagli dorati incisi. Stato di conservazione: discreto. Bruniture e spellature al materiale di copertura dalla tonalità scolorita lungo il dorso. Volume restaurato.

I fregi e le note tipografiche propongono di assegnare la legatura al terzo quarto del XVI secolo, eseguita a Roma dal legatore rinascimentale vaticano Mastro Luigi. In evidenza i tagli dorati incisi, il frontespizio e la nota di possesso.

 

 

BOCCHI, ACHILLE, Historiae Patriae ab urbe condita usque ad annum sal. 1263
Ms. cartaceo XVI secolo
BUB, Ms. 305bis

Cuoio di capra bruno su quadranti in cartone decorato a secco e in oro. Coppia di filetti dorati concentrici affiancati da giglio agli angoli esterni; coppia di motivi orientaleggianti addossati al centro. Tracce di due coppie di lacci in tessuto marrone. Motivo fitomorfo negli scompartimenti del dorso. Capitelli muniti di anima circolare avvolta da fili in canapa, seta rosa e blu. Cucitura su quattro nervi rilevati. Indorsatura realizzata tramite alette orizzontali cartacee. Labbri muti. Rimbocchi rifilati senza particolare cura. Carte di guardia bianche. Tagli rustici. Stato di conservazione: mediocre - discreto. Spellature al materiale di copertura, in fase di distacco in testa al dorso. Cerniere indebolite. Angoli sbrecciati.

I fregi, il testo redatto dopo la scomparsa del bolognese Achille Bocchi e la nota manoscritta, propongono di assegnare la legatura al periodo 1562-1564, eseguita a Roma verosimilmente da Mastro Luigi. In evidenza i rimbocchi rifilati senza particolare cura, i tagli rustici e il testo. 

 

 

CAVALLINA, FRANCESCO, Compendio di tutti i mezzi ordinarii per giongere in qualunque stato all’acquisto d’una gran Santità
Bologna, per Giulio Borzaghi, [stampato dopo il 3 dicembre 1718]
A.V.Caps. 51/8

Cuoio di bazzana marrone su quadranti in cartone decorato a secco e in argento. Filetti bruniti concentrici. Cornice caratterizzata da greche. Motivi di gusto orientaleggiante negli angoli. Ampia croce dei Templari entro sfondo circolare e serto fogliato. Capitelli assenti. Cucitura su quattro nervi. Indorsatura realizzata tramite alette orizzontali in corame marrone. Labbri muti. Rimbocchi rifilati senza particolare cura. Carte di guardia assenti. Tagli rustici. Stato di conservazione: mediocre. Fiore del materiale di copertura scomparso. Supporti stanchi in vista. Angoli sbrecciati.

I fregi e la decorazione in argento inducono ad assegnare la legatura, di recupero come indicano le note tipografiche, alla metà (?) del XVI secolo eseguita a Roma dal legatore vaticano Mastro Luigi o Maestro delle moresche: rappresenta uno dei tre importanti legatori vaticani rinascimentali, attivo dal 1535 al 1570 circa. A partire dal 1540 lavora per il pontefice Paolo III Farnese e per i suoi parenti, il cardinale Alessandro e Ranuccio, ma anche per dignitari della corte pontificia. Intorno al 1545 esegue per il bibliofilo G.B. Grimaldi una quarantina di legature a placchetta, conosciute sotto il nome di Canevari, dalla semplice ma elegante impostazione stilistica. Tipici fregi di Mastro Luigi sono lo Julius’ III tool (ferro a staffa), il Dante’s tool a forma di chiavistello, il Cardinal d’Este’s tool, il Twin feathers tool o ferro delle due piume; e ancora: una spirale, una minuta foglia d’acero, un minuscolo triangolo, caratteri tipografici. Una caratteristica è la decorazione, come qui, in argento, talvolta associata a quella in oro.

Nell’ultimo periodo dell’attività, durante i papati di Pio IV e Pio V, Mastro Luigi arricchisce progressivamente lo stile: nella seconda metà del secolo privilegia sempre più un ornamento complesso, tendente a colmare l’intero campo. Suoi manufatti sono conservati presso le seguenti biblioteche: Apostolica Vaticana, Città del Vaticano (censite 29), Bibliothèque nationale de France, Parigi (4), Braidense, Milano (1), British Library, Londra (2), Casanatense, Roma (3), John Rylands University Library, Manchester (3), Trivulziana, Milano (2), Wittockiana, Bruxelles (1).