1972: Inizio del processo contro Pietro Valpreda per la strage di piazza Fontana: manifestazione nel cortile del tribunale. Roma, 23.2.1972

Il 1972 è un anno significativo per le Brigate rosse: il 3 marzo compiono il loro primo sequestro di persona (fino ad ora le azioni appaiono moderate, prevalentemente gli attacchi sono rivolti alle cose e non alle persone). Il rapimento lampo del dirigente della SIT-Siemens Idalgo Macchiarini segna un cambio di marcia, la foto del sequestrato con la pistola puntata al viso diffusa dalla stampa risulta essere uno strumento efficace di propaganda.

Nello stesso mese, vicino a un traliccio dell’alta tensione a Segrate, è rinvenuto il corpo senza vita dell’editore Giangiacomo Feltrinelli. Con lui scompaiono definitivamente dalla scena anche i Gruppi di azione partigiana.

A metà maggio a Milano il commissario Luigi Calabresi, indicato come responsabile della morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, è assassinato sotto casa mentre si dirige in questura. Solo nel 1988 la vicenda avrà una svolta e saranno arrestati ex dirigenti ed ex aderenti a Lotta Continua come mandanti ed esecutori dell’omicidio.

Alla fine del mese di maggio a Peteano, in provincia di Gorizia, esplode una Fiat 500 carica di esplosivo, sul posto muoiono due carabinieri e un brigadiere. Solo nel 1987 la Corte d’Assise di Venezia condannerà all'ergastolo i principali responsabili dell’attentato, Vincenzo Vinciguerra e Carlo Cicuttini, entrambi membri di Ordine Nuovo. 

A Roma, osteggiato da molti manifestanti, inizia il processo contro gli anarchici Pietro Valpreda, Roberto Gargamelli e Mario Merlino per la strage di piazza Fontana. Nel cortile del Tribunale di Roma i compagni protestano al grido «Valpreda libero! Calabresi assassino!». Il 6 marzo, dopo solo otto udienze, il processo verrà bloccato perché la Corte d’Assise dichiara la propria incompetenza per il territorio. Il trasferimento a Milano non avverrà mai, perché l’inchiesta sarà spostata a Catanzaro.