1970: Manifestazione di studenti e operai all'Università La Sapienza durante lo sciopero generale. Roma, 6.2.1970

L'anno inizia per gli italiani in un clima di angoscia e di sospetto dopo gli attentati di dicembre a Milano e a Roma. Dalla magistratura romana avanza l’istruttoria contro Pietro Valpreda e i giovani che si raccolgono attorno al gruppo anarchico 22 Marzo.

Il 1970 è l'anno della rivolta di Reggio Calabria, della strage di Gioia Tauro e del tentato golpe guidato dal Junio Valerio Borghese ma anche delle prime avvisaglie che porteranno alla lotta armata. 

Il 1970 vede la nascita dei Gap (Gruppi d’azione partigiana) presieduti dall'editore Giangiacomo Feltrinelli e delle Br (Brigate rosse), organizzazione eversiva fondata da Renato Curcio, Margherita Cagol e Alberto Franceschini.

I Gap, al contrario della posizione essenzialmente offensiva delle Br, ricalcano gli schemi della guerriglia partigiana, una guerriglia che si sviluppa essenzialmente in zone isolate dove è importante costituirsi basi armate con il quale difendersi a seguito di un eventuale golpe di destra considerato previsto e imminente.

Le Br, le cui radici risalgono al Collettivo Politico Metropolitano radunatosi a Chiavari nell'autunno del ’69 al convegno sul tema della lotta armata e della violenza, annunciano la propria nascita in un foglio di lotta “Sinistra proletaria” il 20 ottobre (le prime azioni vengono generalmente firmate Brigatarossa, al singolare, solo ad ottobre si parla di “organizzazioni operaie autonome Brigate rosse”, al plurale). Alcuni militanti, in disaccordo con la scelta della clandestinità e forme di lotta armata abbandonano il collettivo. Le prime azioni di guerriglia appaiono relativamente moderate e si sviluppano all'interno delle fabbriche, principalmente Pirelli e Sit-Siemens nel nord Italia. 

Il clima nella capitale è caratterizzato da scioperi manifestazioni in cui gli studenti affiancano le cause degli operai e dei lavoratori, unendosi nella protesta e nel dissenso. Sono numerose le manifestazioni antimperialiste in cui sorgono nelle prime file dei cortei i caschi di protezione sulle teste dei manifestanti, segno di un cambio di marcia nella lotta e negli scontri con le forze dell'ordine. Continuano nella capitale le proteste e le occupazioni dei baraccati che evidenziano la forte presenza del problema abitativo e non mancano gli scontri tra gruppi di estrema sinistra e gruppi di estrema destra che trovano nell'ambiente universitario il luogo ideale di conflitto.