1969: Manifestazione di protesta dopo i fatti di Battipaglia. Roma, 11.4.1969

Il 1969 è l'anno in cui si sviluppa nell'opinione pubblica un forte sentimento a favore del disarmo delle forze dell’ordine soprattutto a seguito dei fatti di Avola del dicembre del 1968 in cui, durante una manifestazione, la polizia e i carabinieri aprono il fuoco sui braccianti in lotta causando decine di feriti e due morti, e a seguito degli scontri a Battipaglia nell'aprile del 1969 in cui ancora una volta le forze dell’ordine causano la morte di due civili. 

Il tentativo di pace sociale cercato per anni è spazzato via da questi eventi. In autunno lo scontro tre le forze sindacali e le forze industriali caratterizza un periodo di dure lotte a favore di rinnovi contrattuali e miglioramenti non soltanto economici. La crescente tensione ha il suo culmine il pomeriggio del 12 dicembre, quando un potente ordigno esplode nel salone centrale della Banca Nazionale dell'Agricoltura a Milano causando la morte di 17 persone. 

Lo stesso giorno esplodono senza causare morti altre tre bombe nella capitale, due sull'Altare della Patria di piazza Venezia e una all'interno della Banca Nazionale del Lavoro di via San Basilio. 

L’impatto emotivo sull'opinione pubblica è di enorme portata, non abituata a un tale livello di violenza. Le accuse sono da subito rivolte la movimento anarchico e per estensione a tutta la sinistra.