dal 06 DICEMBRE 2014 al 14 FEBBRAIO 2015

Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna

Tarocchi...sei secoli di storia, arte e simboli: locandinaLa Mostra è stata preparata e allestita con passione e professionalità dalle bibliotecarie del Settore manoscritti e libri antichi e racchiude tante sorprese e opere inedite e mai esposte in precedenza. Interamente dedicata ai tarocchi, nelle sue varie espressioni, è, poi, un’intera bacheca, allestita col materiale scelto per importanza storica, artistica e culturale dai responsabili del Museo dei tarocchi, sorprendentemente ricco per la varietà e l’originalità dei materiali che conserva e che per la prima volta saranno esposti in questa sede prestigiosa.

Le ricerche si sono concentrate, in particolare, su alcuni fondi della Biblioteca Universitaria appartenuti a collezionisti competenti e appassionati, come lo speziale Ubaldo Zanetti, che ci ha lasciato una vera miniera di documenti preziosi per conoscere la vita quotidiana bolognese del ceto popolare e di quello nobile, di cui fu attento osservatore: otto dei trentasette pezzi esposti sono tratti dalla sua collezione. Da ricordare poi alcuni opuscoli di Giulio Cesare Croce, il poeta della vita cittadina e del suo popolino, questa volta tratti dal fondo Jacopo Bartolomeo Beccari.

Nel panorama dei giochi e passatempi non poteva mancare quello che ha sempre avuto un gran numero di appassionati in Italia e in Europa: il gioco degli scacchi. Lo testimonia l’abbondanza della manualistica rappresentata da ben quattro volumi presenti nella nostra Mostra. Accanto agli scacchi non potevano mancare i giochi matematici: il più noto autore , anzi l’autore del primo trattato organico di matematica e geometria pubblicato a stampa (Venezia 1494), è sicuramente Luca Pacioli, di cui la BUB conserva il ms.250, De viribus quantitatis, datato sec. XVI.

Ma se documenti e libri sui giochi matematici, gli scacchi, i giochi da tavolo popolari e quelli di conversazione praticati dal ceto nobiliare, sono abbastanza diffusi nei fondi storici di questa Biblioteca, il ritrovamento di una raccolta di carte da gioco didattiche, rappresenta una vera novità. Nel fondo Francesco Zambeccari, il conte bolognese che lasciò in eredità la sua libreria personale alla Biblioteca nel 1752, sono stati identificati ben 7 diversi mazzi di carte di vari argomenti, destinati all’educazione dei giovani nobili, raccolta finora sconosciuta, catalogata ed esposta per la prima volta.

Non poteva mancare in Mostra la rappresentazione artistica dei passatempi e dei giochi che molto interesse suscitava negli artisti: è infatti esposta la stupenda incisione che il veneziano Bartolomeo Crivellari trasse, due secoli dopo, dall’affresco cinquecentesco di Nicolò dell’Abate dedicato al gioco dei tarocchi, a decoro di una sala di Palazzo Poggi, fino alla fine degli anni ’90 appartenente alla Biblioteca.

Si ricordano quindi un manoscritto di Ulisse Aldrovandi, che contiene, secondo il suo tipico metodo di lavoro, un piccolo trattato sistematico sui giochi, dalla definizione stessa del gioco per proseguire con una sorta di classificazione fra giochi pubblici e giochi privati, a cominciare proprio dai tarocchi. E un piccolo, delizioso libretto, che ci riporta addirittura al gossip dell’epoca. La domanda è: come trascorrono la serata gli ospiti che il nobile Filippo Guastavillani ha invitato a cena? La risposta è: giocando con la sorte. Al visitatore lasciamo, dunque, scoprire il contenuto del sorprendente volumetto.

Ma in tema di curiosità come non ricordare un foglio volante manoscritto del fondo Zanetti e quindi sicuramente anteriore al 1769, anno della sua morte, in cui sono delineate, di mano dello stesso speziale, le corrispondenze fra le carte dei tarocchi e i loro significati: la testimonianza è interessante, in quanto sembra dimostrare che la pratica della cartomanzia era largamente diffusa a livello popolare, già ben prima della formalizzazione teorica di questa tecnica predittiva che si fa risalire all’occultista francese Jean-Baptiste Alliette nel 1770. Ma, sicuramente, il pezzo più curioso di tutti, sempre ritrovato fra i manoscritti del fondo Zanetti, è una carta da gioco bolognese tagliata a metà che si trovava in una lettera indirizzata allo speziale, e doveva servire come segno di riconoscimento per chi era in possesso dell’altra mezza figura, in una storia davvero intrigante che forse non avremmo mai scoperto, se non avessimo cercato in quel fondo, quasi disperatamente, anche qualche mazzo di carte del ‘700. Sappiamo, infatti, che le carte bolognesi erano molto ricercate all’epoca e talvolta venivano fornite di contrabbando per il loro costo elevato o venivano utilizzate per pagare debiti o lasciate in pegno.

Infine, un vero tripudio di carte di tarocchi, antiche e moderne, provenienti da tutto il mondo, insieme a curiosi oggetti e opere d’arte aventi come tema i tarocchi, non mancheranno di incuriosire e interessare i visitatori di questa nuova iniziativa espositiva, che la Biblioteca Universitaria, dopo l’impensabile grandissimo successo della Mostra sull’Alchimia, tenuta da febbraio ad aprile di questo intenso 2014, ha voluto offrire ai suoi numerosi utenti ed amici.

La Mostra è corredata da un pregevole Catalogo, che contiene le relazioni del convegno e le colte ed esaustive schede dei pezzi antichi e manoscritti esposti.

Orario:

  • lunedì- venerdì dalle 10.00 alle 18.00;
  • sabato dalle 9,30 alle 13.00;
  • domenica e festivi chiuso. Ingresso libero.

Per informazioni tel. 0512088300/306