• Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna
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21 MARZO 2023

Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna
dalle 17:00 alle 18:30

In occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della nascita di Ulisse Aldrovandi, la Fondazione Federico Zeri, in collaborazione con Biblioteca Universitaria, propone tre incontri dedicati al tema della raffigurazione degli animali nella pittura e nella scultura del Cinquecento.  A cura di Andrea Bacchi e Marcello Calogero

Nel 1598 un lontano corrispondente chiese a Ulisse Aldrovandi di identificare un animale misterioso di cui era sopravvissuta solo la coda: il professore rispose che l’unica soluzione era «far disegnare o dipingere cotesta coda nel modo che si ritrova».
Siamo alla fine del Cinquecento, quando gli artisti in grado di riprodurre fedelmente gli animali - veri o fantastici - erano ormai diventati degli specialisti rispettati e contesi tra duchi, collezionisti e scienziati. 

Anche Aldrovandi ammise in più di un’occasione che senza l’aiuto degli artisti, il suo «microcosmo di natura» non sarebbe mai stato completo: Giovanni de’ Neri, Cristoforo Coriolano e i Ligozzi gli permisero di collezionare migliaia di specie tra le pagine dei suoi album e dei suoi libri. Ma come si era arrivati a questo punto?

Con rare eccezioni, gli animali erano tradizionalmente considerati un soggetto secondario di quadri, affreschi e arazzi: elementi per caratterizzare un paesaggio, per riempire i piatti di una tavola imbandita, o tuttalpiù per decorare una cornice. Grazie all’interesse degli studiosi – primo fra tutti il naturalista bolognese – pesci, uccelli e draghi passarono (letteralmente) dai margini al centro della scena. 

I draghi - veri o presunti - hanno giocato un ruolo particolare nel museo di Aldrovandi, autore di una celebre ‘Storia dei mostri’: reperti ambigui, banco di prova di un metodo scientifico che voleva distinguere la verità dalla contraffazione. Questo dibattito su ciò che è naturale o artificiale assunse un inaspettato rilievo quando il bolognese Ugo Boncompagni divenne papa nel 1572: Gregorio XIII dovette difendersi dalla compromettente associazione indicata nelle sacre scritture fra l’anticristo e il drago raffigurato nel proprio stemma di famiglia. Nacque così un’estesa produzione figurativa, letteraria e scientifica volta a ridefinire il significato simbolico del drago. 

Attività nell'ambito di Aldrovandi 500

 

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