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Un nuovo vivaio di scienza bibliotecaria e bibliofilia

di Marco Bortolotti

Con enfasi pertinente la Biblioteca universitaria, amorosamente guidata da Biancastella Antonino, pubblica con il titolo sbarazzino ”inBUB” e sottotitolo biblioteconomico “Ricerche e cataloghi sui fondi della Biblioteca”, la sua rivista periodica, prima e sola nei trecento anni della sua storia. Rivista immaginosa e di buon corpo tipografico che sconfigge vecchie paure e trascorse paralisi. Curata da studiosi bibliotecari – la medesima Antonino con Patrizia Moscatelli – la rivista espone e attua il desiderio di nuove conoscenze, offre strumenti per un viaggio che si annuncia e si vuole metodico, nelle opere d’arte e scienza libraria della grande, insigne Biblioteca, la più venusta della città e magnifica.

Piace pensare che l’iniziativa periodica, seducente e congrua, della Biblioteca finalmente congiunta con la mamma Università, sia un poco almeno originata da quei ristorativi progetti voluti dall’Università che hanno conferito alla Biblioteca idoneità logistica ed operativa. Progetti che hanno mosso consapevolezze per i momenti di storia culturale, per le esperienze intellettuali legate alla natura dei fondi e alle loro testimonianze disciplinari. Scorrendo le pagine del bel volume incontriamo infatti Fabrizio Lollini e Daniele Guernelli che scrivono di miniature, Andrea Ubrizsy Savoia della botanica marsiliana (su di lui quante coseancora saranno da scoprire!), Massimo Donattini della storia e geografia di Leandro Alberti, ed altri ancora con la carissima e rimpianta Rita Giordano che torna in queste pagine affettuose. L’entusiasmo, la bibliofilia materna, l’animo gentile e ostinato di Rita ancora danno frutto. Perché un libro abbia fortuna, bisogna che se ne possa dire un po’ di bene e un po’ di male; il bene non lo dico intero perché lo spazio manca; il male non l’ho trovato anche perché non c’è e non mi va di trovarlo. Proprio per far vedere che il libro l’ho sfogliato, appunto un Franco Bacchelli che diventa “Riccardo” nell’indice, ma è una buona cosa se indurrà qualcuno a leggersi il formidabile capolavoro: Il diavolo al Pontelungo.

Poi forse la grafica è vezzosamente fantasiosa, nihil obstat che la rivista alla quale si augura il successo che merita, possa ingemmarsi di suppletivi quaderni tematici in seriosa veste accademica. Nella pagina di apertura del libro- catalogo –rivista (l’opera è tutte queste cose ben legate) l’Antonino annuncia un Comitato scientifico per le attività della Biblioteca. Chiede suggerimenti volonterosi. Così farò e faremo con animo grato per una promessa che apre spazi nuovi – un vivaio – per la storia della scienza e della bibliofilia.                   

da "Il Cubo", gennaio 2009, n. 1 (XXI), p. 10.