I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.
Per maggiori informazioni o negare il consenso, LEGGERE QUI.
Ok

Si arricchisce il catalogo dei manoscritti della BUB

Forse non è noto a tutti, o almeno è poco noto ai non addetti ai lavori, che le grandi biblioteche di conservazione hanno, tra i loro compiti, oltre all’obbligo di preservare per la pubblica fruizione il materiale antico di cui sono depositarie, anche quello di accrescere le proprie raccolte tenendo naturalmente presente l’esigenza di completare il posseduto, ovvero di raccogliere testimonianze inerenti la storia del contesto locale in cui sono inserite. Anche la B.U.B. dunque non fa eccezione ed in questi ultimi anni ha acquistato sul mercato antiquario diversi manoscritti (per lo più carte sciolte) che hanno di fatto arricchito ed impreziosito le sue raccolte.
Naturalmente, come accade per il materiale moderno, il manoscritto appena ingressato necessita di un intervento del bibliotecario che renda tale documento disponibile e fruibile al pubblico degli studiosi. Tale intervento si traduce di fatto nella creazione di un catalogo che sia corredato da indici e arricchito di dati e notizie che ne rilevino, oltre al contenuto: datazione, composizione materiale, tipo di scrittura, dimensioni, stato di conservazione e quant’altro possa offrire (e fissare nel tempo) una descrizione quanto più puntuale di quell’unicum che è appunto il manoscritto in ogni sua forma (dalla singola lettera autografa di Carducci al codice miniato).
Il settore manoscritti (accresciuto a partire dal gennaio 2006 di un nuovo elemento) ha portato dunque a termine la catalogazione di quanto finora acquistato dalla B.U.B. ed ha messo a disposizione degli studiosi il terzo volume delle Aggiunte al catalogo dei manoscritti che prosegue la serie dal n. 4544 al n. 4684. Si tratta di un catalogo in parte realizzato con il s/w Manus (la consultazione su p.c. è eventualmente possibile, su richiesta, rivolgendosi all’assistente di sala) nella sua versione più recente, messa a disposizione dall’ICCU a tutte le biblioteche (pubbliche e private) che ne facciano richiesta, allo scopo di portare avanti, nel nostro paese, un progetto di descrizione uniforme e informatizzata del manoscritto cui la B.U.B. intende aderire.

Del ricco ed interessante materiale messo dunque da poco a disposizione degli studiosi si vuole qui dar conto in particolare di due segnature che corrispondono a manoscritti assai diversi tra loro ma, in modo differente, ambedue di grande interesse.
La segnatura B.U.B Ms. 4595 (acquisto del 19 dicembre 1997) corrisponde ad un codice in gotica corsiva, databile alla metà del secolo XV e contenente alcuni testi di logica del tedesco Magister Rodulphus Strodus (Rolph Strode) e di Paolo da Pergola. L’aspetto più rilevante però è che, come risulta da una nota di possesso, il codice appartenne (fino all’anno 1472) all’umanista bolognese Giovanni Garzoni (1409-1505) la cui biblioteca, ricostruita da Guglielmo Manfrè nel 1960 (il catalogo è consultabile presso la nostra Sala di Consultazione Rari con la seguente collocazione: Sala Mss. C1 MAN) fa parte dei fondi manoscritti della Biblioteca Universitaria. E' evidente dunque l’importanza di questo acquisto che aggiunge nuove conoscenze sulla personalità e le letture di una delle figure più rappresentative dell'Umanesimo bolognese.
Ben diverso è invece quanto corrisponde alla segnatura B.U.B. Ms. 4586.
Intanto va subito detto che non si tratta di un acquisto ma di un dono, e, soprattutto, che  non si tratta di un codice ma di una raccolta di lettere e documenti. Al piccolo fondo (in tutto 101 pezzi) è stato dato il titolo Lettere concernenti il volume “La vita e l’opera di A. C. De Meis” di Augusta Del Vecchio Veneziani. Il dono è dell’autrice stessa di questo saggio sul filosofo idealista di origine abbruzzese Angelo Camillo De Meis, uscito per i tipi di Zanichelli nel 1921. Si tratta della pubblicazione della tesi di laurea conseguita presso l’Università di Bologna e per la quale la dr.ssa Augusta Del Vecchio Veneziani ricevette anche il prestigioso premio Vittorio Emanuele II per la classe di Filosofia e Lettere. I documenti, se raffrontati al codice quattrocentesco prima citato, sono ovviamente molto recenti (datano infatti dal 1919 al 1955) ma due cose rendono la piccola raccolta assai interessante: intanto la presenza di autografi di personaggi autorevoli che esprimono il loro apprezzamento per le fini doti di studiosa della Del Vecchio Veneziani (tra gli altri ricordiamo personaggi quali Augusto Murri, Giuseppe Saitta, Albano Sorbelli, Gaetano Salvemini e Bartolo Nigrisoli) e poi la figura stessa della destinataria di queste lettere. Augusta Del Vecchio era nata a Bologna ed in questa città si era poi laureata presso la Facoltà di Lettere e Filosofia; costretta poi a trasferirsi a Roma, rimase sempre legata alla sua città natale e in particolar modo ad una delle sue più celebri istituzioni, l’Università degli Studi. Il legame rimase talmente forte che si tradusse non solo nel dono di queste carte alla Biblioteca Universitaria, ma in un lascito all'Università degli Studi di Bologna per l’istituzione di un premio intitolato a suo nome che, a cadenza quinquennale (il bando attuale prevede come scadenza il 2009), premia un professore di ruolo o fuori ruolo, della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Ateneo bolognese, per la sua opera di insegnante e di studioso.

Cristiana Aresti