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In BUB (2/2010)

di Franco Pasti

E’ apparso, per i tipi di Minerva, il secondo volume/numero di In BUB, Ricerche e cataloghi sui fondi della Biblioteca Universitaria di Bologna (Argelato, Minerva, 239 p.), a cura di Biancastella Antonino, con la collaborazione di Patrizia Moscatelli. Il volume, pur se costretto a qualche sacrificio nel numero delle  illustrazioni a colori e nella veste tipografica da note ragioni di bilancio, non ha abdicato tuttavia alla qualità e alla ricchezza dei contributi. La prima sezione “Codici e rari”, infatti,  dedica ben cinque studi  al codice greco BUB ms. 3632, restaurato l’anno passato grazie ai fondi raccolti nella primavera del 2008 nell’ambito dell’iniziativa “Concerti per un manoscritto”, una campagna di solidarietà, di cui la Fondazione Carisbo e gli Amici della Bub sono stati protagonisti e la musica grande veicolo di sensibilizzazione. Prodotto a Costantinopoli, capitale oramai morente dell’Impero bizantino, e opera di un medico, assemblatore e copista, il manoscritto è uno straordinario documento di scienza e di erudizione medica, astrologica, divinatoria, sia per il numero dei testi che per la ricchezza delle illustrazioni; lo stesso Luigi Ferdinando Marsili, che lo acquisì per la propria biblioteca privata, lo definì “senza pari”. I contributi  di  Chiara Faraggiana di Sarzana e dei suoi allievi Angelo Bernasconi e Francesca Marchetti illustrano puntualmente i risultati degli studi intrapresi nel corso degli ultimi anni e volti, da un lato, alla identificazione filogica dei vari testi scientifici e pseudoscientifici, di cui il codice appare, nell’ambito del genere degli iatrosophia bizantini, inusualmente affollato, e, dall’altro, all’analisi dell’apparato iconografico, indagato comparativamente in rapporto alla tradizione dell’illustrazione scientifica  bizantina e nel suo ruolo funzionale nell’economia del documento.  

Il contributo di Kasia Ingalis e Adriano Pandimiglio della Restauro San Giorgio di Roma documenta le fasi del restauro cui è stato sottoposto il manoscritto, già oggetto di precedenti riparazioni: l’intervento, motivato dall’esigenza di ripristinare la funzionalità di legatura e cucitura, ha riguardato tutti i supporti cartacei e ha previsto lo smontaggio completo del codice; sono descritte le varie fasi del lavoro e i problemi incontrati, come ad esempio la  composizione dei fascicoli che, in taluni casi dubbi, ha richiesto anche lo studio delle filigrane, né sono stati trascurati la grammatura delle carte e la distribuzione dei filoni. Prima della cucitura, è stata effettuata la digitalizzazione di tutte le carte, con immagini ad alta  risoluzione (600 dpi), in formato jpeg e tiff.  Il restauro del ms. 3632 si è rivelato dunque per il laboratorio San Giorgio uno dei più interessanti interventi effettuati e sicuramente una importante occasione di arricchimento professionale.

Lo studio di  Pietro Baraldi dell’Università di Modena espone infine le indagini in microscopia Raman cui è stato sottoposto il codice:  esso è stato studiato con microscopio digitale per identificare i materiali e le tecniche di realizzazione dell’opera e, particolarmente, in essa, delle miniature.

In Le biblioteche scientifiche dell’Università di Bologna nelle carte dell’Archivio storico della Biblioteca Universitaria: 1885-1909, Maria Pia Torricelli, proprio attraverso l’esame della documentazione custodita dalla BUB, ma finora non sufficientemente esplorata, ricostruisce la consistenza e le caratteristiche gestionali delle biblioteche dei gabinetti scientifici dell’Università di Bologna, in un arco temporale di ventiquattro anni, ovvero dal 1885, anno di pubblicazione del Regolamento per le Biblioteche pubbliche governative, al 1909, allorché il nuovo Regolamento delle biblioteche speciali governative non aperte al pubblico, lo sostituì parzialmente. Torricelli racconta una stagione cruciale nella storia delle biblioteche delle Università, cui la nuova normativa riconobbe autonomia, dopo anni di polemiche, recependo così  una realtà di fatto già largamente diffusa.   

Seguono quindi i cataloghi di tre mostre allestite in BUB nel corso degli ultimi anni. La prima “Arte e scienza: libri illustrati dalla biblioteca di Ulisse Aldrovandi”,  (14-21 settembre 2006), allestita in occasione della terza edizione di ArteLibro e dedicata al grande naturalista bolognese, la cui libreria, ricca di circa 3900 opere, entrò a far parte delle collezioni della Biblioteca dell’Istituto delle Scienze nel 1742; la rassegna propone venti opere, dal ricco apparato iconografico, che ben documentano gli interessi di Aldrovandi.

Segue quindi  “San Valentino ‘Innamorati dell’arte’: L’amore nei fondi della Biblioteca Universitaria di Bologna” (14 febbraio 2008);  presentata in occasione della festa di  San Valentino, la rassegna comprende  manoscritti,  libri antichi, opere dell'editoria otto-novecentesca, dedicati all'amore.

Infine “La tipografia d’arte e l’arte nella tipografia: nei fondi della Biblioteca Universitaria” (25-28 settembre 2008), allestita in occasione della quinta edizione di “Artelibro”, espone una cinquantina di tesori dell’arte tipografica dal XV al XXI secolo, che ben illustrano le raffinatezze e le preziosità del book beautiful. 

La vita e le opere di Giulio Cesare Croce: monografia di Olindo Guerrini bibliotecario, è il titolo del saggio di Biancastella Antonino, che, in appendice alle celebrazioni dell’anno passato, aggiunge un tassello alla bibliografia crocesca, dedicando un contributo all’opera che Olindo Guerrini compose nel 1879, che rimane ancora insostituibile strumento di studio e conoscenza del cantimbanco persicetano.

Conclude il volume un’Appendice intitolata Fondo Graziella Tonfoni: breve cronaca di una donazione…virtuale, storia del progetto “ambizioso e innovativo” di uno studiolo virtuale, come “luogo” di conoscenza ed informazione, e prodotto di indirizzo e accesso alla ingente bibliografia ed archivio cartaceo della linguista bolognese.