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Itinerari perduti

di Franca Antonucci

 "Quando verrai, portami il mantello che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo e anche i libri, soprattutto le pergamene" (2 Timoteo 4,13). E' l'ultimo capitolo della seconda lettera a Timoteo, che gli esegeti considerano il testamento spirituale dell'apostolo Paolo. Vecchio, prigioniero, lontano dai suoi, l'apostolo sente incombente il freddo dell'inverno, pensa al mantello pesante e chiede i libri e le pergamene: gli scritti sacri della liturgia e della memoria, il tesoro di cui non puo' piu' fare a meno.

Lungo i millenni della storia umana il libro è stato il mezzo di comunicazione più facile e sicuro per trasmettere il pensiero nello spazio e nel tempo, indipendentemente dal materiale usato. Questa alta funzione di mediazione interpersonale ha promosso la conservazione dei libri e quindi delle biblioteche, le radici e il seme delle civiltà future.

Biblioteche come luoghi d'incontro per studiosi e ricercatori, per uomini liberi di ogni credo e cultura, viaggiatori in ricerca di presenze originali come: Le strade delle parole, progetto realizzato dal Consorzio BAICR con il contributo del Centro per il Libro e la Lettura (Mibac). BAICR Sistema Cultura è un consorzio non profit costituito nel 1991 tra cinque Istituti culturali italiani: l'Istituto della Enciclopedia Italiana, l'Istituto Luigi Sturzo, la Fondazione Lelio e Lisli Basso-Issoco, la Società Geografica Italiana, la Fondazione Istituto Gramsci. Nel corso degli anni il Consorzio ha contribuito alla valorizzazione del patrimonio storico - culturale del nostro Paese attraverso metodologie innovative, logiche di comunicazione e creazione di ambienti digitali, in settori che vanno dai beni culturali alla promozione turistica, dalla cultura enogastronomica alla storia del Novecento.

Fra le realizzazioni più interessanti, www.lestradedelleparole.it  ci accompagna per riscoprire e percorrere i tanti itinerari perduti  che attraversano il nostro Paese. Fare un viaggio significa attraversare un territorio con una storia e un'identità precisa, raccontarlo e passare agli altri il senso della propria esperienza, con intelligenza, immaginazione, curiosità. Giovani scrittori, fotografi e disegnatori narrano il Paese seguendo le orme e le opere dei viaggiatori del passato, con uno sguardo nutrito dalla memoria dei luoghi, parole e segni lasciati nel territorio da chi è venuto prima di noi. Memoria che si è fatta lievito di nuove interpretazioni, di una creatività che è anche il modo più genuino di salvaguardare quegli straordinari palinsesti di voci, emozioni, immagini che sono i paesaggi italiani.

Le strade delle parole non sono soltanto un esperimento letterario, ma un invito a mettere in moto intelligenza e sensibilità per recuperare un rapporto tra scrittura e senso dei luoghi, tra la memoria e la contemporaneità. L'intento del progetto è di innestare su questa memoria nuove storie, meravigliati sguardi, punti di vista insoliti, lontani dagli stereotipi dell'Italia del Grand Tour. La proposta è di percorrere con il corpo e con la mente itinerari inconsueti, solo in apparenza minori, nell'Italia di oggi, descrivendola nella sua varietà di panorami, contesti storici e sociali, dimensioni umane.

Dalla rappresentazione intrigante libro / albero germogliano le sezioni: L'idea, I racconti, Visioni, Blog, Biblioteca da viaggio, Racconta le tue strade, che possiamo esplorare liberando le storie ed i linguaggi attraverso visioni che seguono "…tra le rossastre nubi, stormi d'uccelli neri com'esuli pensieri nel vespero migrar".