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Gli acquisti in BUB : nel segno della tradizione

di Cristiana Aresti

 

Pur se ridotto, a causa del continuo ridimensionamento dei fondi che caratterizza ormai da diversi anni le biblioteche pubbliche (siamo passati per la BUB  da una spesa di 216.000 euro del 2009 ad uno stanziamento per l’anno in corso di appena 110.000 euro, passibile però di un qualche aumento nel secondo semestre) prosegue l’incremento costante del patrimonio della nostra biblioteca. Nella sua veste di Biblioteca centrale dell’Università, la BUB ha tra i suoi compiti più specifici, ovviamente, l’acquisto dei volumi segnalati dai docenti come parte del programma d’esame, a tale scopo  viene periodicamente eseguito lo spoglio delle bibliografie pubblicate e visibili on-line all’apposito indirizzo internet dell’Alma Mater.  Si cerca così di fornire un utile servizio di consultazione e prestito agli studenti dell’università che costituiscono una parte consistente della nostra utenza. Talvolta gli acquisti di questo tipo sono piuttosto onerosi, si pensi, in particolare, ai grandi trattati di argomento medico-scientifico che hanno un costo piuttosto elevato a fronte di un invecchiamento rapido delle edizioni causato dalla continua necessità di aggiornamento delle informazioni. Ma la BUB non esaurisce il suo ruolo nell’essere la biblioteca centrale dell’Università di Bologna. In realtà questo appellativo Universitaria è di fatto un’acquisizione relativamente recente. Se si va a ritroso, infatti, nella storia della biblioteca si scopre che la BUB divenne Universitaria solo in epoca napoleonica in seguito allo spostamento dell’Università in Palazzo Poggi. Fino ad allora era stata, per oltre un secolo e mezzo, la biblioteca dell’Istituto delle Scienze, costituita nel suo nucleo originario dalla donazione di manoscritti del conte Luigi Ferdinando Marsili fondatore dell’Istituto e successivamente incrementata, con la donazione della biblioteca personale, dal papa bolognese Benedetto XIV. L’originaria vocazione scientifica è evidente nel profilo complessivo dei fondi storici della biblioteca (si pensi che la BUB possiede, tra l’altro, i manoscritti autografi e la biblioteca scientifica di Ulisse Aldrovandi) e lo spoglio delle pubblicazioni italiane e straniere moderne relative alla storia della scienza è fatto in modo costante anche per arricchire la piccola ma ben curata sezione di Storia della Scienza che, essendo a scaffale aperto, consente una rapida consultazione del materiale da parte degli utenti .

A questo proposito, tra gli acquisti più rilevanti del 2010 segnaliamo il Complete Dictionary of Scientific Biography,  monumentale opera di reference precedentemente posseduta solo in versione cartacea ed ora invece disponibile, con gli aggiornamenti, anche  in versione on-line (con possibilità anche per i non vedenti di accedere ad una versione audio del testo). Grande attenzione è anche rivolta alla letteratura scientifica che si occupa di lingua e letteratura islamiche, ma anche di codicologia orientale. Il fondo dei manoscritti orientali è infatti assai corposo (il nucleo originario è costituito dal fondo Marsili) e molti sono gli studiosi che giungono in biblioteca per consultare questo tipo di materiale e necessitano di un adeguato supporto bibliografico. A tale scopo periodicamente le bibliotecarie dell’Ufficio Acquisizioni eseguono un accurato spoglio delle novità editoriali pubblicate dalle grandi università straniere (in particolare anglosassoni) e di alcuni editori che hanno sezioni specializzate sulla storia della lingua, della cultura e religione del mondo arabo (primo fra tutti l’editore olandese Brill). Tra gli acquisti di rilievo si segnalano per il 2009: The Arabic Manuscript Tradition. A Glossary of Technical Terms and Bibliography. Supplement , by Adam Gacek, Leiden  [etc.], Brill, 2008 e The Cambridge History of Turkey, Cambridge, Cambridge University Press, 4 v. Naturalmente l’aggiornamento bibliografico è costante anche per le grandi opere di consultazione (dalle enciclopedie generali e tematiche, ai dizionari, ai principali trattati di diritto della sezione giuridica) e per le opere che interessano le due sezioni di Storia locale (il cui incremento è prevalentemente dovuto ai volumi pervenuti per deposito legale) e di Letteratura professionale. In particolare si segnala l’acquisto per il corredo bibliografico della sala di consultazione dell’opera in più volumi edita dalla UTET La cultura italiana, a cura di Luigi Luca Cavalli Sforza. Ma tra gli scopi di una biblioteca di conservazione, quale è la BUB, che tra l’altro gode del diritto di stampa per la provincia di Bologna, vi è anche quello di testimoniare, per quanto possibile, la produzione editoriale italiana. A questo scopo, solo per fare un esempio,  ogni anno la biblioteca acquista i volumi che compongono la cinquina finalista al premio Strega. Ma è soprattutto il Giornale della libreria a costituire un indispensabile strumento di lavoro che consente di avere una panoramica completa di quanto pubblicato in Italia. Dagli elenchi spogliati mensilmente, infatti,  vengono scelti i titoli da acquistare con particolare attenzione ai grandi editori (da Feltrinelli a Mondadori, da Einaudi a Laterza, da Sellerio a Carocci) ma anche ad alcune case editrici minori il cui prodotto editoriale è di particolare interesse (Rubettino e Castelvecchi tra gli altri). E’ da segnalare, inoltre, la particolare attenzione che negli anni si è sempre rivolta alle edizioni italiane di opere di poesia contemporanea per la quale la biblioteca possiede una discreta collezione anche di edizioni rare non possedute da altre biblioteche e che, con una certa frequenza, vengono consultate e anche richieste attraverso il prestiti ILL. Ma la BUB cerca anche di venire incontro in modo diretto alle richieste dei lettori e, a tale scopo, ha attivato un servizio per i desiderata che consente all’utenza di segnalare volumi che si desidera far acquistare dalla biblioteca. Il modulo si compila, anche da casa, sul link Proposta d’acquisto nella sezione “Servizi” del sito internet della BUB e risulta essere utilizzato, da studenti e studiosi, con sempre maggiore frequenza. Infine, nonostante la cronica riduzione dei fondi, la biblioteca continua ad essere attenta al mercato antiquario e anche nel corso del 2009 è riuscita ad incrementare il numero dei manoscritti con l’acquisto di lettere autografe di scienziati bolognesi, alcune di particolare rilievo per la storia della medicina, cui si sono aggiunte una minuta autografa di Laura Bassi e due lettere della filologa e poetessa bolognese Clotilde Tambroni.