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Giriamo pagina...con Sebina Sol e Reicat

di Melania Cesario

Una certezza dell'era digitale è che il cambiamento è sempre all'ordine del giorno: programmi, strumenti, linguaggi vengono modificati o sostituiti così frequentemente che sembra siano cambiate le stesse coordinate temporali e le stesse funzioni della memoria, la necessità è perciò l'aggiornamento permanente.

Nel polo bibliotecario bolognese il 2010  ha visto l'introduzione di Sebina Sol, che ha spostato la catalogazione partecipata in ambiente Web, producendo alcune significative conseguenze                       

-si usano procedure analoghe sia per la ricerca (Opac) che per la produzione e gestione di informazioni bibliografiche in linea, le procedure sono generalmente intuitive e la navigazione più fluida e semplificata

-si cercano e si catturano dati da fonti sempre più numerose (per es. dagli Opac esteri come quello della Library of Congress) e con potenzialità differenziate relativamente alle forme di partecipazione alla rete (alcuni poli possono solo catturare, altri anche creare nuove informazioni, altri anche costituire liste d'autorità).

Per quanto attiene le risorse elettroniche, tema ricorrente della nostra riflessione, si registra a favore del nuovo programma, il maggiore rilievo che esse assumono: diventano infatti un importante filtro, non ancora sufficientemente differenziato, né ancora di perfetta evidenza, ma di massima priorità in fase di introduzione di nuove informazioni bibliografiche, a  cui si accede dal menù di catalogazione attraverso il comando Modifica natura.

Anche  Reicat, Regole italiane di catalogazione, aggiornamento/revisione di Rica, Regole italiane di catalogazione per autori (1979 ), rappresentano una significativa novità che diventerà un importante terreno di verifica e confronto collettivo, in particolare dopo la pubblicazione in linea, del gennaio scorso, della  circolare dell'Iccu relativa alla loro applicazione.  

                                   

Ad una prima occhiata il corposo volume (632  p.), ricco di esempi e molto più discorsivo degli analoghi manuali normativi, propone, in relazione alle risorse elettroniche, un’ampia trattazione delle fonti della descrizione, fa emergere le caratteristiche specifiche di questo materiale e sintetizza la prassi affermatasi faticosamente in questi anni in Sbn. Se lo spirito di applicazione delle nuove norme andrà incontro alla necessità di adeguarsi alla rapidità e alla qualità dei nuovi prodotti editoriali, così come alle specificità della catalogazione partecipata, sarà sicuramente produttiva, diversamente saremo costretti a dibattere sulla coerenza dei principi primi, querelle destinata a non avere mai fine!

Per trattare invece del concreto segnalo due esempi di risorse elettroniche, acquisite quest’anno in BUB, ambedue per me interessanti.

Lina Merlin, la senatrice, Padova, Regione del Veneto, 2008, è un video. Adesso che i documentari sono diventati prodotti di richiamo anche fuori dal campo prettamente divulgativo, mi sembra particolarmente significativa quest’opera che raccoglie interviste di importanti figure politiche italiane, quali O. L. Scalfaro, G. Andreotti, L. Menapace, ecc. che raccontano di questa straordinaria donna che si impose nella scena politica italiana del secondo dopoguerra, quando le donne che riuscivano a far politica erano davvero contate. Fece parte della Costituente della Repubblica, si impegnò sul terreno nazionale, promuovendo l’approvazione della legge per l’abolizione delle case chiuse,  e quello locale; come veneta si prodigò in occasione delle alluvioni del Polesine. Spezzoni del filmato, per noi sorprendenti, ripropongono, immagini del cronista che nella Tv di stato bacchettona, degli anni ’50, informava della legge, conosciuta come legge Merlin, senza pronunciare la parola prostituzione, nè esplicitare quali erano le case che venivano chiuse. Illuminanti sono i brani dell’intervista di Biagi proprio alla senatrice, da cui emerge l’immediatezza umana e l’acutezza politica di Lina Merlin, ma anche la sua semplicità e il suo pragmatismo. Puntuale e dettagliata è la prefazione all’opera del presidente G. Napolitano.

La seconda opera più lieve ma altrettanto stimolante è un altro dvd che raccoglie 3 straordinari film d’animazione ispirati alla musica di G. Rossini e realizzati attraverso i disegni, la regia e la sceneggiatura di E. Luzzati e G. Giannini e la collaborazione di F. Fellini, Omaggio a Rossini : L’italiana in Algeri, Pulcinella, La gazza ladraCittà di Castello, Galluccci, 2009. Cosa c’è di meglio che accostarsi alla musica classica attraverso il divertimento? A questo servono le fantasmagoriche favole di Luzzati, in cui l’essenzialità concreta e ironica del tratto si lega al magnifico effetto dei colori fluidi e psichedelici che catturano, anzi ipnotizzano il video-ascoltatore. Solo così si può efficacemente guadagnare alla musica il pubblico di giovani e adulti della società dell’immagine.